Fragile compattezza

venerdì 14 ottobre 2022


Lo spettacolo offerto da Forza Italia in Senato, decidendo di disertare in massa – tranne Silvio Berlusconi e Maria Elisabetta Alberti Casellati – l’elezione della seconda carica dello Stato, possiamo definirlo eufemisticamente imbarazzante. Dopo che i tanti entusiasti propagandisti del centrodestra hanno per mesi esaltato le sorti certe e progressive di uno schieramento che avrebbe nella compattezza una delle sue armi vincenti, il partito del Cavaliere ha pesantemente rotto l’incantesimo unitario, incatenandosi alla richiesta di un ministero per Licia Ronzulli, impresentabile esponente di una linea sanitaria ultra restrittiva che, durante la lunga notte della pandemia, ha spesso superato nei toni e nei contenuti Roberto Speranza, il ministro della Salute e della paura virale.

Il risultato, con l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato grazie ai voti imprevisti giunti dalle parti dell’opposizione, da un lato indebolisce il prossimo Governo dei “compatti”, che appare chiaramente già diviso sulle poltrone; ma dall’altro lato rafforza notevolmente il peso politico di Giorgia Meloni, la quale decidendo in futuro di tirare dritto su questioni ben più rilevanti, potrebbe teoricamente contare su più fronti, per così dire.

D’altro canto, davanti a un Paese sempre più preoccupato per una crisi energetica che si aggrava di giorno in giorno, con lo spettro di una recessione mondiale che per l’Italia – sistema economico di trasformazione – rappresenta un rischio mortale, la sceneggiata dei forzisti al Senato andava assolutamente evitata. Così come andrebbe evitata la scelta, che alcuni danno quasi per certa, di presentarsi al Capo dello Stato, per le consultazioni di rito, da soli. Se così fosse, Forza Italia commetterebbe un errore politico da matita blu, perdendo del tutto ciò che gli resta sul piano della credibilità e dell’affidabilità, già fortemente intaccate con la figuraccia rimediata in Senato.

Il momento è estremamente grave. Il Paese attende risposte sollecite ed efficaci ai gravi problemi che lo affliggono e l’ultima cosa che si aspetta è veder partire l’ennesimo Governo della svolta con il freno a mano tirato. Sarebbe, in questo caso, l’ennesima svolta di Pulcinella.


di Claudio Romiti