Bentornato a casa, Partito Liberale Italiano

sabato 8 ottobre 2022


Dopo un lungo periodo di coma auto-indotto, il Partito Liberale Italiano è tornato a casa. Riabbracciando la sua collocazione naturale (il centrodestra) e rinunciando, speriamo definitivamente, a “terze vie” improbabili o, addirittura, ad alleanze inspiegabili con le sinistre populiste e cattocomuniste. E lo ha fatto proprio nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dalla sua nascita. Ancora non abbiamo capito esattamente come il nuovo presidente Francesco Pasquali e il nuovo segretario Roberto Sorcinelli siano riusciti nell’impresa in cui molti, prima di loro, avevano fallito. Ma questo non cambia un dato di fatto che, in prospettiva, potrebbe modificare gli equilibri del sistema politico italiano. E che (questa sì, è una certezza) sconvolge i rapporti di forze all’interno di quel variopinto e litigiosissimo mondo in cui abitano i liberali italiani.

Sappiamo bene che questo centrodestra non è perfetto. A maggior ragione, una presenza liberale – autorevole e numerosa – al suo interno è, oggi, più che necessaria. La situazione italiana e gli scenari geopolitici che ci circondano sono complessi e pericolosi: soltanto la cultura, la tradizione e il metodo del liberalismo classico possono aiutarci ad uscire da questo labirinto di paura in cui ci siamo ritrovati dopo una “fine della storia” che in realtà era solo un principio.

Ma queste sono considerazioni che riguardano il futuro. Un futuro che dobbiamo costruire insieme, nella speranza – magari tra cinque anni – di poter ritrovare lo storico simbolo del Pli sulle schede elettorali. Oggi, invece, è il giorno di celebrare il passato. Un passato minoritario e difficile, nel quale però le idee liberali hanno sempre trovato il modo di farsi rispettare. Da Einaudi a Malagodi, da von Hayek a Friedman, da Reagan alla Thatcher. Siamo sempre stati dalla parte giusta del pensiero e della storia. Non tutti possono affermare lo stesso senza il rischio di rendersi ridicoli. Oggi brindiamo, tutti insieme, a quel piccolo gioiello che risponde (e risponderà) al nome di Partito Liberale Italiano.


di Andrea Mancia