L’accozzaglia rossa che piace alla sinistra

mercoledì 27 luglio 2022


All’orchestrina che suona il requiem per il centrodestra mancava il trombone. Carlo De Benedetti si prende la scena ma il canovaccio è il solito, trito e ritrito refrain di sempre: “Una catastrofe se vince il centrodestra”.

Tutto secondo pronostico, artiglieria pesante e spari ad alzo zero per evitare che il centrodestra trionfi alle urne del 25 settembre e poco importa se i sondaggi al momento sembrano premiare, e di tanto, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. De Benedetti controlla l’ebollizione e il minestrone in salsa dem sembra piacergli anche se è sciapo.

Giochi di palazzo e benedizione a canali unificati per ingrossare le fila del fronte rosso e tentare l’ardita rimonta per tornare al governo con l’agendina Draghi sottobraccio.

L’ammucchiata di sinistra piace così tanto all’imprenditore che in caso di sconfitta vede fantasmi degni di poltergeist profilarsi all’orizzonte: “Corriamo il pericolo più grave nella storia della Repubblica, sarebbe una catastrofe”.

L’imprenditore ha fatto anche nomi e cognomi. È convinto che nel fronte repubblicano debbano entrare Enrico Letta, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Roberto Speranza, Renato Brunetta e Mariastella Gelmini. Inoltre, De Benedetti ha evocato la logica del Cln, ovvero il Comitato di liberazione nazionale come contro Benito Mussolini. “La Meloni e Salvini non ci metterebbero in camicia nera. Ma metterebbero a rischio la democrazia, l’Europa, i nostri valori. E isolerebbero l’Italia. Proprio come fece Mussolini”, ha osservato l’imprenditore.

La riproposizione di temi cari alla sinistra serve come il pane per terrorizzare gli italiani e dare il via prima di subito ad una campagna di demonizzazione dell’avversario per ammonire l’elettorato sul pericolo incombente. E quale sarebbe? “Il ritorno del fascismo”. Elementare Watson.


di Stefano Cece