“L’Operazione Mattarella” contro il centrodestra

domenica 17 luglio 2022


Ha perfettamente ragione il direttore di Libero Alessandro Sallusti quando ha affermato: “Io credo che la vera variabile, al di là di tutte le sottovariabili, è se Sergio Mattarella riuscirà a evitare le elezioni anticipate che, al 90 per cento, darebbero il Paese al centrodestra”.

Forse questa volta il “rieletto” presidente della Repubblica incontrerà qualche difficoltà in più rispetto alle “operazioni precedenti”, sempre finalizzate a spaccare il centrodestra. Il professor Mario Draghi, che il “lavoro se lo trova da solo”, se l’è legata al dito.

Il comportamento assunto dal dimissionario presidente del Consiglio palesa un malcelato rancore per un’offesa subita e ha colto il momento per poterla vendicare. Che cosa aveva promesso Sergio Mattarella a Mario Draghi prima della sua nomina? A saperlo... Da osservatore attento parrebbe un regolamento dei conti sospesi tra l’inquilino del Quirinale e il premier. Il titolare del Colle più alto si è reso conto che lo scioglimento anticipato del Parlamento delegittimato politicamente che lo ha rieletto “in deroga” rende anch’egli un presidente delegittimato.

I fatti. Alle elezioni del 2018 la maggioranza relativa dei voti era stata assegnata dagli elettori alla coalizione di centrodestra con il 37 per cento. Ciò nonostante Mattarella decise di conferire un mandato esplorativo al presidente del Senato e a quello della Camera, vincolando la seconda e terza carica dello Stato di verificare la possibilità di una coalizione di governo: Cinque stelle-Lega o Cinque stelle-Partito democratico. Senza neanche prendere in considerazione l’ipotesi di conferire un incarico a uno dei leader della coalizione di centrodestra risultata vincente alle elezioni, ottenendo la maggioranza relativa dei consensi.

Matteo Salvini abboccò all’amo di Mattarella e si formò il Governo gialloverde, che ebbe una breve durata. Finalmente con il Conte due riuscì a riportare al governo il suo partito – il Partito democratico, nonostante avesse perso le elezioni.

Fino a quando ci sarà al Quirinale un capo dello Stato di parte il centrodestra avrà il percorso minato per la gestione del governo e del Paese. Con le nuove elezioni politiche, il centrodestra dovrà riportare nell’alveo della Costituzione i poteri del presidente della Repubblica.


di Antonio Giuseppe Di Natale