Il Parlamento che si esautora da solo

mercoledì 13 luglio 2022


La prossima volta che sentirete un deputato o un senatore – di maggioranza o di opposizione – lamentarsi dell’“esautorazione del Parlamento da parte del Governo con i troppi decreti legge”, ridetegli in faccia. E ricordategli come in questi primi giorni di luglio dell’anno domini 2022 il Parlamento italiano sia riuscito a esautorarsi da solo, per evitare tensioni nella maggioranza. Acconsentendo ad accantonare, probabilmente fino a fine legislatura, i disegni di legge sul cosiddetto “ius scholae” e quello per autorizzare la risibile coltivazione di quattro piantine di cannabis a casa propria, con valenza più simbolica che pratica.

Ricordategli la vigliaccheria del Partito Democratico e della maggioranza dell’ipotetico campo largo che accetta di non confrontarsi in Aula con quell’altro pezzo di maggioranza, Forza Italia e Lega, pronta ad approfittare dei “temi divisivi” per trovare un pretesto per fare cadere un Esecutivo mai amato sin dall’inizio. Nonché per piantare la solita demenziale bandierina ideologica su cui costruire un pezzo della futura campagna elettorale di un Paese con la consapevolezza politico-esistenziale da Repubblica delle banane.

E nel ricordare la pochezza morale e intellettuale dimostrata in questa circostanza – e in tutte quelle precedenti e in quelle che seguiranno – sibilate loro, a muso duro: “Cari parlamentari, voi non avete più un ruolo, perché con il vostro servilismo ai vostri improvvisati leader vi state esautorando da soli”.

La prossima volta che noterete in tv un politico sbraitare sulla “droga libera” e sul “cattivo esempio per i giovani” per demonizzare una timida proposta di legge ben lontana dalle legalizzazioni vere e proprie fatte ormai in mezzo mondo per la marijuana, o un altro demagogo da quattro soldi stracciarsi le vesti per “l’invasione” che seguirebbe l’approvazione di una sacrosanta legge sulla cittadinanza per i figli di cittadini stranieri che studiano in Italia da molti anni, sarete autorizzati a commentare con i vostri eventuali commensali nella stessa maniera di Robert De Niro-David Noodles Aaronson nel film C’era una volta in America quando, vedendo sempre in televisione le dichiarazioni di Jimmy Hoffa alla vigilia della deposizione davanti alla Commissione parlamentare sul racket, ha esclamato: “Quello lo conosco, dice sempre le solite vecchie stronzate”.


di Dimitri Buffa