Monarchia di fatto, sudditi non per scelta

martedì 7 giugno 2022


I quattro giorni di festa nazionale che si sono svolti nel Regno Unito per i 70 anni di regno della Regina Elisabetta hanno evidenziato che nella Gran Bretagna la stragrande maggioranza della popolazione è contenta della monarchia.

Il Regno Unito è una monarchia costituzionale. La monarca, amatissima dai sudditi della corona, non ha poteri che possano influenzare le scelte politiche del governo, che è il risultato di libere elezioni politiche. Voto popolare che è in grado di determinare l’alternanza al governo dei conservatori o dei laburisti.

In Italia, invece, vige una monarchia di fatto. Il Presidente della Repubblica dura in carica per sette anni e può essere rieletto.

I poteri che gli assegna la Costituzione si possono distinguere in due categorie: quelli che incidono sull’indirizzo politico del governo e i poteri che incidono sul funzionamento dell’ordinamento.

Il capo dello Stato è: il comandante delle forze armate, autorizza i Ddl governativi, indice le elezioni politiche e i referendum, può inviare messaggi alle Camere e ha il potere di concedere la grazia e commutare pene.

Inoltre, è il presidente del consiglio supremo della difesa. Ha il potere di emanare i decreti legge, nominare senatori a vita, è il presidente del Consiglio superiore della magistratura, nomina il primo ministro, nomina e revoca i ministri. Ha il potere di scioglimento anticipato della legislatura.

Eppure, per il meccanismo delle elezioni presidenziali , che non coincidono con le elezioni politiche, spesso non rappresenta la volontà popolare. La rielezione, per un secondo mandato, del presidente Mattarella, si è concretizzato in un Parlamento non più rappresentativo della volontà popolare.

Può un Presidente della Repubblica assumere in sé così tanti poteri senza un’elezione diretta dei cittadini? Nel Regno Unito sono felici di essere sudditi. Nel nostro Paese siamo cittadini nella forma e sudditi nella sostanza.

Non so voi ma io non sono contento!


di Antonio Giuseppe Di Natale