Riaccendere i lumi

lunedì 11 aprile 2022


Si sono conclusi, a Rimini, i lavori della Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, con la consueta sfilata delle delegazioni delle Potenze massoniche estere; tra esse, fraternamente assieme, quelle delle Gran Logge di Russia e Ucraina. Questo perché la Massoneria è Universale, sebbene si articoli in ordini nazionali. Il suo scopo è l’iniziazione, cioè l’introduzione dell’uomo a livelli di consapevolezza superiori, in Libertà, Fratellanza ed Eguaglianza. Fratelli a Rimini si sono incontrati e riconosciuti, sia ucraini che russi.

L’istituzione ha avuto, come si sa, un grande rilievo nell’accendere il Secolo dei Lumi e ciò fino al secolo scorso, il ventesimo, inaugurato dalla musica e la coreografia del Ballo Excelsior, una mimica simbolica volta a celebrare il trionfo dei Lumi sull’oscurantismo. Quel secolo, però, è stato contraddistinto poi da guerre e totalitarismi, cioè dall’esatto opposto. Così questo nostro ventunesimo secolo, cominciato con l’illusione di una pacifica diffusione dei Lumi purificati da un troppo virulento laicismo, che ha trascurato come la loro radice fosse nel Prologo dell’Evangelo di Giovanni, si sta pericolosamente oscurando. Speriamo il temporale passi e non porti con sé una grandinata nucleare.

Vengono in mente le singolari pagine de I racconti di Belzebù a suo nipote di Georges Ivanovič Gurdjieff. Singolare romanzo, nelle forme di fantascienza, dove un’acuta critica degli esseri umani del pianeta Terra cela, per chi è in grado di capirlo, gli insegnamenti interiori di questo transcaucasico di famiglia greca-bizantina e di madre armena. In gran parte dei racconti si fa menzione dell’apparente non senso degli umani di sfogarsi, periodicamente, in balordi processi di autodistruzione dei loro corpi planetari, come chiamava i corpi fisici. Alla fine, la ragione di tali bislacchi fenomeni autodistruttivi viene identificata nei sentimenti più bassi di rigonfiamento dell’amor proprio: gelosia, permalosità e quant’altro. Gli esseri umani, per lo più, vivono un’esistenza terrena meramente meccanica, senza nessuna consapevolezza di sé. Poi vi è una cerchia esteriore, essoterica, di chi filosofeggia, e due cerchie interiori, esoteriche: quella di chi approfondisce, mentalmente, le dottrine delle diverse scuole iniziatiche; e gli operativi, quel ristretto gruppo interno di coloro i quali agiscono per acquistare una consapevolezza di sé che meriti l’eternità.

Non ha senso chiedersi se si ha un’anima, se essa sia o no immortale, se si reincarni o vada in Paradiso o all’Inferno; ha significato operare per rendere consapevole la nostra presenza, generare in essa un nucleo spirituale, perciò eterno. Chi è spiritualmente presente in sé illumina anche gli altri e le società. Occorre al più presto riaccendere tutti i lumi, prima che grandini. Tanto spetta, innanzitutto, a questa plurisecolare istituzione.


di Riccardo Scarpa