Nazionale: figuraccia Mondiale

venerdì 25 marzo 2022


Figuraccia Mondiale, e non è la prima volta, a conferma che quello di Wembley era un lampo nel buio, bellissimo e per certi versi accecante, ma durato il tempo di un sospiro. Ci hanno pensato la Confederations Cup prima e le qualificazioni per il Qatar poi a riportare l’Italia pallonara con i piedi per terra. Peggio, sottoterra. Nella caccia al colpevole che si è scatenata al triplice fischio di Palermo contro (si fa persino fatica a dirlo) la Macedonia del Nord si sono cimentati i soliti sessanta milioni di commissari tecnici che attraversano lo Stivale da almeno un secolo. È un esercizio abbastanza scomodo e forse inutile ma se proprio lo si vuole fare bisogna allargare il cerchio, perché il numero dei responsabili e ben più ampio di Roberto Mancini, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Jorginho, Mimmo Berardi e compagnia cantante. Ha reso poco e male in Nazionale il bomber biancoceleste, ma altri eroi non si sono visti, né tantomeno esterni capaci di servire palloni in mezzo, invece di tentare sempre lo stesso schema: il tiro in porta a piede invertito. Certo, il Mancio ha pagato dazio anche per i cosiddetti “debiti di riconoscenza”: risorse mandate in tribuna che potevano tornare utili a partita in corso. Sì, adesso è facile.

Tornando al miraggio inglese, dopo gli applausi il calcio italiano si è afflosciato affondando inesorabilmente, in perenne ostaggio di club indebitati fino al collo che inseguono modelli utopistici e superleghe milionarie; uno sport che paga decenni di arretratezza generale e strutturale, dirigenti improbabili, procuratori sanguisughe, genitori invasati, affari che girano nel torbido, settori giovanili (i vivai!) abbandonati e, soprattutto, bambini e ragazzini che non si divertono più al campetto, che non si innamorano più di questo meraviglioso sport. Altri interessi, altre mode. Nessuno si sporca più nella pozzolana. Dici Italia, quale? Quella di un campionato che non conta più nulla a livello europeo e dove giocano stranieri in larga maggioranza.

Troppi colpevoli dopo mesi a specchiarsi nell’acqua come tanti novelli Narcisi. E alla fine, il campo ti presenta sempre il conto. Salatissimo.


di Stefano Cece