Il rischio del ritorno all’autarchia

venerdì 4 marzo 2022


Le sanzioni economiche internazionali applicate alla Federazione russa da parte di Stati Uniti, Regno Unito, Unione europea e degli altri Paesi appartenenti alla Nato, a eccezione della Turchia, stanno causando sicuro nocumento all’economia russa e ai suoi oligarchi. L’arma dell’esclusione dal sistema internazionale di pagamento SwiftSociety for worldwide interbank financial telecommunication – è sicuramente, nell’immediato, quella più efficace tra le sanzioni. L’esclusione di ben sette tra le più importanti banche russe dal sistema di pagamento non permette loro di ricevere o effettuare bonifici internazionali. Non è stata invece interdetta dallo Swift la Gazprombank: ciò avrebbe compromesso la possibilità di ricevere i bonifici da parte dei Paesi importatori dell’importante fonte di energia.

È molto probabile che la Russia si avvarrà di sistemi di pagamento internazionali alternativi allo Swift, come il CipsCross-border interbank payment system – sviluppato già dal 2015 dalla Cina, con l’evidente conseguenza di incrementare i rapporti con la Russia e con il vantaggio per la Cina di potersi approvvigionare sia di petrolio che di gas dagli immensi giacimenti presenti nella Federazione russa. L’obiettivo dichiarato, attraverso la “guerra economica totale” alla Russia, è quello di indebolire Vladimir Putin e la sua democratura, nella speranza di una rivolta interna del Paese con il concorso dei magnati russi.

Quali saranno gli effetti economici della scelta politica di escludere dal consesso internazionale la Russia di Putin? Una cosa è certa: chi subirà meno danni economici saranno gli Stati Uniti, quei Paesi autosufficienti dal punto di vista energetico e quelli che non hanno scambi commerciali con la Federazione russa. L’Italia, fortemente dipendente dalle importazioni di gas russo, i nostri imprenditori e le loro aziende saranno particolarmente penalizzati per le esportazioni e gli investimenti effettuati legittimamente in Russia. Le principali banche italiane, esposte con ingenti crediti verso la Russia, subiranno notevoli danni.

Urge, senza ulteriore indugio, il ritorno alla politica e alla diplomazia da parte di tutti, altrimenti le conseguenze umanitarie ed economiche saranno devastanti. Chi investirà più in altri Paesi, se può incombere l’alea di decisioni politiche che ne possono compromettere gli investimenti legittimamente effettuati? Si ritornerà all’autarchia? L’economista di formazione liberale, Frédéric Bastiat, affermava: “Dove non passano le merci, passano gli eserciti”.


di Antonio Giuseppe Di Natale