Giustizia e informazione: relazione perversa

mercoledì 23 febbraio 2022


Stamattina, nel compiere il rito della mia personalissima rassegna stampa (cercate di essere comprensivi, ognuno di noi ha le proprie perversioni), mi sono imbattuto in un florilegio di “Il Senato processa i Pm”, “Renzi salvato dal Senato”, “Renzi fugge dal processo”, “Impunità di casta”, persino un “Renzi è la nuova nipote di Mubarak” (vabbè questo è il titolo del mattinale di questura 2.0 e sbeffeggiarlo è come “frullare” al biliardino: troppo facile).

Insomma, così come da malcontati trent’anni, l’informazione giudiziaria ha fatto pessimamente il proprio lavoro. Su, da bravi, ripetete con me: il Senato votando il conflitto di attribuzione si è limitato a rimettere alla Consulta la decisione circa la possibilità di sequestrare la corrispondenza privata di un senatore senza la previa autorizzazione del Senato. Tutto qui; il processo a Matteo Renzi per la vicenda Open inizierà, mi pare, il prossimo aprile. Altro che giudiziarizzazione della Politica, qui siamo – non da oggi – alla relazione perversa tra giustizia ed informazione (le minuscole paiono d’obbligo).


di Massimiliano Annetta