Mascalzoni: diritti civili sospesi a tempo indeterminato

martedì 15 febbraio 2022


A due anni da una pandemia a relativa bassa letalità, in cui la schiacciante maggioranza di chi incontrava, prima del vaccino, e incontra il Sars-Cov-2 era ed è asintomatico o paucisintomatico, chiunque continui a specularci sopra è, a mio avviso, un vero e proprio mascalzone. Lo è soprattutto perché egli contribuisce a mantenere i cittadini, in gran parte terrorizzati da una informazione imbarazzante, in una penosa condizione di inaccettabile sospensione a tempo indeterminato dei propri diritti civili e democratici.

E il fatto che gli stessi cittadini sembrano ancora accettare di buon grado le pazzesche restrizioni, i subdoli ricatti e gli obblighi insensati dimostra che questi ultimi si sono bevuti la grande balla di un virus che colpisce in modo grave chiunque, a prescindere dalle relative condizioni di salute, e che circola tranquillamente all’aria aperta, tanto che ancora oggi, dopo che è caduto l’insensato obbligo delle mascherine all’aperto, si notano molte persone che passeggiano in solitaria con indosso l’insopportabile Ffp2. Ma non è raro imbattersi con persone al volante che, sempre da sole, portano le stesse malefiche mascherine a mo’ di soffocante amuleto contro un virus che gli stessi citati mascalzoni paragonano ancora oggi alla peste bubbonica.

D’altro canto, come definire con altro sostantivo chi, per convincere i genitori dei nostri ragazzini a vaccinarli, racconta loro h24 sulle varie emittenti televisive che anche la variante Omicron, che pure i sassi hanno compreso essere ancora meno aggressiva delle precedenti, è in grado di mandarli in terapia intensiva o addirittura all’obitorio? A tale proposito segnalo che, dall’inizio della pandemia, nella fascia 5/11 anni ci sono stati 11 decessi con 51 pazienti ricoverati in terapia intensiva in tutta Italia. Quindi, chiunque abbia raccontato che le terapie intensive erano piene di bambini, andando a cercare col lanternino il caso singolo per farne un vergognoso caso generale, è solo un mascalzone, punto e accapo.

E a questi mascalzoni, a qualunque titolo si presentino, bisognerebbe rispondere con una celebre frase pronunciata dal protagonista dello splendido “Quinto potere”, famosa pellicola del 1976 interpretata da un magnifico Peter Finch e diretta da Sidney Lumet: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”.


di Claudio Romiti