La “sorte” del Csm

lunedì 14 febbraio 2022


Sembra che uno dei nodi più intricati della riforma del Consiglio superiore della magistratura sarà il sistema elettorale dei membri togati, universalmente criticato a causa della pessima prova che ha dato di sé. Bene, bravi, condivido. Del resto, sapevamo già tutto prima ancora che Luca Palamara, espulso dal mondo che gli ha consentito di fare ciò che ha fatto, si mettesse a rilasciare interviste nelle quali ammetteva la lottizzazione correntizia dell’organo di autogoverno dei magistrati.

Leggo che secondo alcuni bisognerebbe introdurre il metodo del sorteggio, che sembrerebbe garantire il superamento dei mali che oggi ci affliggono. Prendine 20 a caso (o estraine 100 e vota tra quelli) e sconfiggerai le correnti. Possibile, ma di certo calpesterai la democrazia, che non si risolve nel gioco della tombola e non si alimenta di casualità.

Il terzo articolo del primo protocollo addizionale alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo parla, senza mezzi termini, di libera scelta degli elettori. Vero che la norma si riferisce alle elezioni politiche o amministrative, ma esprime un principio generale che eviterei di calpestare, anche se si tratta di correggere le distorsioni di cui stiamo parlando.

La legge in vigore deve essere riformata, d’accordo. Il sorteggio, però, è inaccettabile: anzi, è illiberale, antidemocratico e, se permettete, anche un poco stupido. Un organo costituzionale i cui membri sono estratti a sorte. Fa già ridere così.


di Mauro Anetrini