Spigolatrice e sessismo (che non c’è)

mercoledì 29 settembre 2021


Dunque, dunque… irredentismo a parte, la poesia non mi piace. Ancora meno mi piace la statua che potrebbe raffigurare, tra le altre, la giovane che cantava “quel mazzolin di fiori”. Non è questione di sessismo. È che non c’entra nulla.

Potrebbe essere la moglie di Leonida che saluta il marito e i trecento martiri delle Termopili. Trecento come i compagni di sventura del povero Pisacane. Potrebbe essere Medea, quella del mito, che volge lo sguardo languido verso Giasone.

Potrebbe, ancora, essere una donna dei giorni nostri che tenta di sedurre il ministro della Funzione pubblica, per ottenere la proroga dello smart working. Ecco. Forse è proprio quest’ultima. Il che spiegherebbe la ragione della presenza di Giuseppe Conte all’inaugurazione. C’est tout.


di Mauro Anetrini