Khasha Zwan e Beppe Grillo: due modi diversi di fare il comico

venerdì 27 agosto 2021


Uno muore ridendo e prendendo “per il c..o” fino all’ultimo i barbuti talebani che lo ammazzano come un cane (come si vede in parte in un video del “Daily Mail”), l’altro cerca da anni l’effetto del “vincere facile” insultando i politici e gli industriali e invocando la galera per tutti. Tranne che per il figlio Ciro e i suoi amici accusati di uno stupro di gruppo in Costa Smeralda nel luglio 2019. Accettando anche l’aiutino della soggezione psicologica, inconscia, nei confronti di un ministro grillino pro tempore, portando a casa il piede libero e la diluizione temporale di un’inchiesta, con un’accusa che invece quasi sempre vede l’imputato in ceppi. O ai domiciliari.

Salta agli occhi la differenza abissale di come si può essere e di come si può fare il comico, in Italia e in Afghanistan. E in effetti la comicità anti-regime di Khasha Zwan appare lontana anni luce di quella pro-establishment di Beppe Grillo. E forse le differenze e le “non analogie” – almeno in questo caso – possono essere colte anche per i lettori di “bocca buona” che si bevono tutte le mistificazioni dei talk show e della stampa militante della pseudo anti-politica. In questo Paese europeo – rincoglionito come gli altri dai distinguo, dalla vigliaccheria, dalle analisi geo-politiche a un tanto al chilo – dove si ha paura di chiamare i terroristi con il loro nome, siano essi iraniani, hezbollah, Hamas, qaedisti, Isis o mullah, dove si vuole fare credere che l’Isis-K sia altro da sé dei barbuti ex alleati di Al Qaeda, dove l’8 settembre degli Usa viene giustificato tirando in ballo Donald Trump, che fra un po’ si riprenderà la presidenza scippatagli forse anche con i brogli, una lezione di dignità e di coraggio viene proprio da questo comico dinoccolato che ha scelto la bella morte e l’umorismo piuttosto che battere in ritirata come tutti gli altri.

Grillo invece già era stato visto all’epoca dell’incidente automobilistico provocato in gioventù che razza di “eroe” anti-sistema che era. Una battuta – riuscita – sul viaggio di Bettino Craxi in Cina con numeroso codazzo al seguito di nani e ballerine, e un servile conseguente ostracismo della Rai nei suoi confronti, ne provocarono l’ingiusta fama attraverso un martirio a buon mercato. Nel resto della propria vita di uomo di spettacolo e di politico improvvisato ci ha mostrato di che pasta fosse fatto. Inguaiando tutto sommato anche il figlio, mentre pensava in maniera tracotante di poterlo salvare con il solito video sul blog. Blog dal quale non è mai uscito (e mai con dignità).

Pensiamo adesso a Khasha Zwan che i miliardi di Grillo se li poteva solo sognare. Che differenza di stile e di sostanza. Tutti e due sono ormai usciti di scena. Uno tra gli applausi e la commozione dell’umanità intera. L’altro sommerso di pernacchie. Pure quelle sottobanco dei suoi ex “ragazzi meravigliosi”.


di Dimitri Buffa