Tragedia afghana e democrazia

lunedì 23 agosto 2021


Kabul è stata presa dagli studenti delle scuole coraniche integraliste afghane quando l’Opinione era in villeggiatura. Ciò ha salvato questa testata, probabilmente, dalle molte banalità scritte a caldo. Le cose più sensate le ha dette, nelle more, il generale Leonardo Tricarico, tra il 2004 ed il 2006 Capo di Stato Maggiore dell’Astronautica, in una intervista a Il Tempo. Alla domanda se il ritiro delle forze dell’Alleanza Atlantica dall’Afghanistan fosse stato intempestivo, ha risposto definendolo sotto un certo aspetto tardivo e sotto un altro precoce. Inizialmente, infatti, è scattato l’intervento collettivo dell’Alleanza in quanto, l’11 settembre del 2001, i terroristi di Al Qaida attaccarono il territorio di uno Stato aderente all’Alleanza, gli Stati Uniti d’America, e occorreva sbaragliare lo Stato Maggiore dell’organizzazione, allora sito in Afghanistan. Quando dieci anni dopo, nel 2011, il fondatore e capo dell’organizzazione, Osāma bin Muhammad bin ʿAwaḍ bin Lāden, venne scovato e ucciso, quei terroristi lasciarono di fatto il Paese.

Se tale fu lo scopo, l’intervento dell’Alleanza avrebbe dovuto avere termine. Però, allora, si disse che l’Occidente, identificato con l’Alleanza Atlantica, avrebbe dovuto liberare quella nazione anche dai Talebani, studenti delle scuole coraniche in area iranica, incaricate della prima alfabetizzazione, basata su testi sacri islamici, organizzatisi in movimento politico e militare per l’intervento nella guerriglia successiva al crollo del protettorato sovietico in Afghanistan. Costoro furono e sono portatori dell’ideale politico-religioso di recuperare tutto il portato culturale, sociale, giuridico ed economico dell’Islam per costituire un Emirato. Ciò secondo interpretazioni della legge coranica in netto contrasto coi principi liberali dell’Occidente. Per liberare questa Nazione dal loro predominio, a opinione del generale Leonardo Tricarico, si sarebbero dovute impegnare forze ben maggiori dell’Alleanza e per un periodo di gran lunga superiore.

Infatti, si tratta di voler incidere sul costume e la mentalità di un popolo, di radicare i principi liberali e democratici nelle nuove generazioni: la missione avrebbe richiesto proprio diverso tempo. Chi scrive, si badi bene, non ritiene le norme coraniche, in sé, illiberali: lo sono solo in una certa lettura. Ad esempio, l’imporre alle donne il chador, cioè un foulard, quando sono in pubblico, o ancor peggio il burqa, una cortina ricoprente la faccia, trae origine da una norma coranica in cui si detta alle donne di coprirsi. Questo precetto, tuttavia, venne posto poiché a Occidente della Penisola arabica vi è l’Africa, e all’epoca di Maometto le femmine di molte tribù etiopi indossarono solo un perizoma: il Corano richiese semplicemente di vestirsi. Non è quella religione a imporre quei copricapi e quelle usanze misogene, ma inveterati costumi tribali. Quelli studenti coranici dovrebbero studiare meglio. Uno Stato con Governo e legislatori più liberali, protetti dagli occidentali, avrebbe dovuto servire a questo. Ciò, però, avrebbe comportato una protezione più lunga.

I diadochi di Alessandro Magno ellenizzarono i loro regni orientali, alcuni territori afghani compresi, in molto tempo. I Tolomei non combatterono la religione egizia ma Toth divenne Ermete, Mercurio. I romani costituirono un Impero durato in Oriente fino al 1453, fatto dal giure conservato dalle compilazioni giustinianee e posteriori, e di raffinatezze orientali. Quando crollò, tramandò agli Ottomani quel poco di civiltà che hanno i Turchi, e i migranti rifugiatisi in Italia e in Occidente provocarono lì il fiorire del Rinascimento. L’Impero britannico ha lasciato non solo negli Stati Uniti d’America, in Canada, in Australia o in Nuova Zelanda, ma anche in situazioni complicate come l’India o il Sudafrica, il sistema parlamentare. Però proprio il sistema rappresentativo, anche nella versione presidenziale nordamericana, si fonda sulla periodicità delle elezioni e ciò abitua il personale politico a pensare nel breve periodo, con gli occhi sempre puntati sui sondaggi demoscopici. È per questo che i tempi e i sacrifici richiesti dalla permanenza in Afghanistan sono sembrati troppi.

Così, però, riproporsi di esportare la democrazia liberale è una missione impossibile. Si dirà che i britannici hanno fatto evolvere il sistema rappresentativo moderno ma hanno, al contempo, edificato il più grande Impero dopo quello romano. Si, ma hanno anche due correttivi: la Monarchia ed i Pari ereditari nella Camera dei Lord. Chi sta sul trono e su alcuni di quei seggi vi è non in virtù del voto ma per appartenenza di famiglia e tende a trasmettere quella posizione a generazioni future. Così s’introducono nel sistema decisionale visioni di lungo periodo. Non sono per l’oligarchia, ma se si vuole esportare democrazia bisogna trovarle correttivi per consentire decisioni senza subalternità ai sondaggi demoscopici.


di Riccardo Scarpa