Giustizia: la riforma non è abbastanza

venerdì 9 luglio 2021


Comunque sia, la riforma non è abbastanza. Indipendentemente dal giudizio che ciascuno di noi vorrà esprimere sul merito del progetto di riforma presentato dal ministro guardasigilli, le cose non cambieranno affatto se quel progetto non sarà accompagnato da una profonda revisione dell’ordinamento giudiziario, cominciando dalla separazione delle carriere, passando per la responsabilità civile, la composizione del Consiglio superiore della magistratura e per tutto il resto.

L’estinzione del processo – anche ad ammetterne la legittimità costituzionale – non sarà sufficiente a garantire quell’indipendenza dei magistrati la cui carenza è stata stigmatizzata – ieri, non vent’anni fa – dal Commissario europeo alla Giustizia. E non sarà certo la ridefinizione del sistema delle impugnazioni a liberarci del Luca Palamara di turno, o a impedire che gli incarichi direttivi siano attribuiti in base agli equilibri politici e correntizi.

Serve altro, per cambiare le cose. Serve un segnale dal Paese, chiaro e forte. Firmate i referendum. Guardate la luna e dimenticatevi del dito.


di Mauro Anetrini