Non si possono più ascoltare

lunedì 21 dicembre 2020


Il premier Giuseppe Conte ha giustificato l’ennesima, insensata carcerazione in casa degli italiani con l’esigenza di “evitare un nuovo lockdown generalizzato”. Questa gente non si può più ascoltare. Il genio a capo del Governo più illiberale della storia repubblicana ci dice che sta scongiurando, facendoci passare un Natale infernale, un lockdown generalizzato? Ma ci prende proprio per imbecilli, anche se chi riesce a trovare fondate le sue argomentazioni ho il sospetto che lo sia sul serio. In sostanza, è dalla metà di marzo, con qualche leggero allentamento nei mesi estivi, che di fatto viviamo all’interno di un soffocante regime sanitario nel quale sono ben poche le cose consentite. Malgrado una situazione ospedaliera complessivamente sotto controllo, così come il calo continuo dei ricoveri e delle terapie intensive testimonia, siamo costretti a subire tutta una serie di misure a dir poco insensate, le quali sembrano aver raggiunto l’apice nelle festività tradizionalmente più sentite.

A leggere il demenziale combinato disposto di divieti natalizi si deve giungere alla conclusione che, per qualche oscura ragione nota solo agli scienziati/stregoni che ispirano l’esecutivo giallorosso, il Sars-Cov-2 abbia deciso di scatenare tutta la sua capacità distruttiva a partire dal 24 dicembre. Infatti, per fare un esempio concreto, i ristoranti fino al giorno prima possono restare aperti fino alle 22 nelle cosiddette zone gialle e fino alle 18 in quelle arancioni; tuttavia quest’ultimi dalla Vigilia di Natale, pur mantenendo le medesime precauzioni imposte dai protocolli governativi, non possono più servire i clienti ai tavoli, limitandosi alle semplici consegne a domicilio. Di fatto nel complesso della ristorazione, che impiega circa un milione e 300mila addetti, si tratta di una vera catastrofe, per nulla mitigata dai miseri 640 milioni di euro di sussidi stanziati da questo Governo di cialtroni. Ma per il resto, a cominciare dal divieto di allontanarsi a piedi da casa, pur indossando le assurde mascherine imposte dagli stessi cialtroni, è un profluvio di provvedimenti liberticidi privi di alcuna ratio, presi con il chiaro intento di dimostrare ad un popolo atterrito dalla propaganda di regime che stia facendo il possibile per evitarci una malattia peggiore dell’Ebola o della Peste nera.

Un popolo che già prima, ad essere sinceri, votando in massa gli scappati di casa del Movimento 5 Stelle, non è che abbia brillato in fatto buon senso e ragionevolezza. Ma oggi, accettando quasi di buon grado la dittatura sanitaria di Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Francesco Boccia, Dario Franceschini & company, buon senso e ragionevolezza sembra proprio esserseli scordati del tutto. Per fortuna però c’è ancora una piccola riserva indiana di incalliti sostenitori delle libertà, i quali protesteranno fino all’ultimo uomo contro un regime privo di scrupoli, che ci obbliga agli arresti domiciliari, distruggendo la vita sociale ed economica della componente più dinamica del Paese, solo perché non riesce a proteggere adeguatamente la piccola frazione di italiani che realmente rischiano la vita. Noi non ci stiamo!


di Claudio Romiti