Natale di terrore

mercoledì 16 dicembre 2020


Malgrado il giornale unico del virus cerchi di dimostrare che gran parte d’Europa starebbe seguendo l’Italia quanto a misure restrittive, quello che ci aspetta è un Natale di terrore che non ha eguali nel Vecchio Continente. Se dovesse passare la folle proposta dei rigoristi alla Roberto Speranza, ovvero decretare la zona rossa in tutto il Paese durante le feste, saremmo costretti a stare agli arresti domiciliari dal 24 dicembre al 6 gennaio. Una roba allucinante che fa venire il torcibudella solo a immaginarla. Ma al di là di ciò che i geni che occupano la stanza dei bottoni decideranno sulla nostra testa, la grande facilità e velocità con la quale costoro restringono la libertà degli italiani è a dir poco impressionante. Con un clic accendono e spengono intere regioni e intere categorie economiche, decretando la momentanea morte civile per chiunque venga considerato a rischio di assembramento.

In questo senso il confronto con la Svezia, che la nostra informazione che disinforma tende erroneamente a raffigurare come un caso unico nel mondo, risulta a dir poco imbarazzante. Sapete in cosa consistono le restrizioni che il Governo svedese imporrà ai suoi cittadini a Natale? Un semplice sms che contiene due semplici parole: fate attenzione. E i numeri – con una letalità relativa alla seconda ondata meno di un terzo rispetto a quella italiana – continuano a dar ragione a questo grande esempio di democrazia liberale. Democrazia liberale che, evidentemente, a quelle latitudini si basa essenzialmente sul senso di responsabilità dei cittadini. Ma dato che noi italiani siamo brutti e cattivi, abbiamo bisogno di essere terrorizzati e rinchiusi in casa, mobilitando persino l’esercito se necessario, per contenere un virus con un tasso apparente di letalità tra lo 0,25 e lo 0,40 per cento. Nonostante il bombardamento mediatico che stiamo subendo da mesi, i lunghissimi arresti domiciliari vissuti in primavera, le mascherine obbligatorie ovunque, il fermo di qualunque attività sociale che preveda il rischio dei demoniaci assembramenti e quant’altro, chi governa ci considera così imbecilli che ritiene di fare cosa buona e giusta nell’appiopparci un Natale di terrore e di penitenza. Con l’intento dichiarato di contenere la paventata terza ondata, i giacobini sanitari al potere stanno per decretare il fallimento di altre decine di migliaia di imprese, soprattutto quelle che con l’arrivo del Natale speravano di potersi rimettere in pista.

Sempre con in testa la loro ottocentesca idea di salute, questi sinistri epigoni degli antichi profeti di sventura hanno trasformato la nostra già difficile esistenza, almeno per tutti coloro che ancora credono negli ideali di libertà a 360 gradi, in una angoscia senza fine. Una angoscia insopportabile scandita dai bollettini quotidiani del Covid-19 e dagli annunci di nuove restrizioni che a cadenza settimanale ci propina il nostro ineffabile presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Di questo passo non ci resterà altro da fare che chiedere asilo politico in Svezia.


di Claudio Romiti