Con il Covid il Bambinello nasce prematuro

lunedì 30 novembre 2020


L’elenco delle idiozie allo stato puro che sono state messe in atto per contrastare la pandemia cresce senza soluzione di continuità. Un campionario infinito di provvedimenti insensati i quali, avendo sparso il terrore sanitario in ogni angolo del Paese, vengono accettati di buon grado dai più, con la sottintesa promessa di ottenerne in cambio la salvezza, sebbene gli impietosi numeri continuino a segnalare la relativa bassa letalità del Covid-19. Letalità che quasi si azzera nelle fasce più giovani e/o più sane della popolazione. In questo senso una menzione particolare la merita l’ideona natalizia del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Egli ha, udite udite, pensato di anticipare di qualche ora la tradizionale messa di Natale, in modo da rispettare il demenziale coprifuoco che costringe tutti gli italiani a rientrare nelle proprie abitazioni entro le ore 22. Quindi, se dovesse passare la proposta di questo cervello strappato alla nobile arte dell’agricoltura, per la prima volta nella storia, almeno recente, il Bambino Gesù nascerebbe prematuro, con buona pace di chi, credente o meno, ancora crede nella forza simbolica delle nostre tradizioni cristiane.

Di fronte alla lotta senza quartiere che i nostri politici di potere, coadiuvati dall’onnipotente Comitato tecnico scientifico, stanno conducendo contro un virus che non uccide il 99,7 per cento di chi lo contrae, anche il Padreterno è costretto a rispettare il lockdown all’amatriciana. Tant’è che persino la Conferenza episcopale italiana ha immediatamente raccolto l’invito del ministro Boccia, sottolineando in una nota che “l’orario non è la questione. L’importante è come si vive il Natale, e viverlo in sicurezza”. Infatti, immaginiamo che intorno alla mezzanotte, momento in cui si celebra da sempre questo importante evento religioso, i rischi per la salute della minoranza di cattolici osservanti siano altissimi. Mentre, al contrario, anticipare la messa medesima di alcune ore salverebbe sicuramente la vita ad un gran numero di persone. Ovviamente persino un bambino in fasce capirebbe che si tratta, per l’appunto, di una idiozia allo stato puro. Lo capiscono sicuramente anche i vescovi, ma non volendo passare per negazionisti amici del virus, al pari di tante altre organizzazioni radicate nel Paese, a costoro non resta che fare buon viso a cattivo gioco.

D’altro canto, ed è questo il punto politico fondamentale, i geni del Governo, volendo in futuro vendersi l’efficacia delle loro restrizioni come decisiva per farci uscire dall’incubo della pandemia, sono costretti a mantenere assai rigide le maglie della vera e propria dittatura sanitaria che stiamo vivendo. Dunque, una pur limitata deroga di carattere religioso potrebbe creare una crepa nel più rigido e assurdo edificio di restrizioni del mondo civile, facendo nascere, insieme al Bambinello, una pulce nell’orecchio a chi finora si è bevuto l’incostituzionale coprifuoco in atto come una delle più efficaci misure per contrastare il Coronavirus.


di Claudio Romiti