giovedì 19 novembre 2020
Quel ch’è stato, è stato. Bisogna ricavare il bene della salute dal male della pandemia e gettarsi alle spalle gli errori senza dimenticarli ma imparando da essi. L’imponente sforzo politico, sanitario, umano, collettivo e individuale, per resistere all’assalto dell’infezione e della malattia deve insegnarci a sopportare la prossima fatica, che sarà esiziale nella lotta per debellare il virus, forse definitivamente. La salvifica vaccinazione di massa non è più un orizzonte lontano, ma è qui vicina. Sarà davvero un nuovo Natale dell’umanità, il Capodanno della rinascita mondiale. Adesso non è il momento di disquisire su chi debba essere vaccinato per primo e se il vaccino debba essere obbligatorio. Non sembrano questioni da impegnare più di tanto il Governo e gli specialisti. Si tratta di scegliere e decidere, consapevoli che nessuna decisione sarà esente da critiche. Adesso è il momento di pianificare e realizzare la macchina dell’organizzazione che dovrà provvedere a vaccinare milioni d’Italiani nel più breve tempo possibile, così salvandone le migliaia che altrimenti morirebbero come adesso.
È un’operazione imponente, distribuita su tutto il territorio nazionale. Il tempo stringe. L’improvvisazione è esclusa. Gli alibi non sono ammessi. Questa operazione è totalmente responsabilità del Governo, che ha tutti i mezzi finanziari per eseguirla nel migliore dei modi. Perciò se fallisse, Dio non voglia, oppure lasciasse a desiderare, dovrebbe essere immediatamente cacciato a furore di popolo. Qui specialmente l’opposizione dovrà fare la sua parte, che istituzionalmente consiste soprattutto nel controllare il Governo e tenerlo in riga. Poiché questo obiettivo è vitale per la maggioranza e la minoranza, dovrà crearsi naturalmente una comunione d’intenti per conseguire presto e bene lo scopo. Oggi il Governo deve mettere rapidamente, nero su bianco, un documento dettagliato sul piano della vaccinazione. Adesso deve presentarlo in Parlamento affinché sia discusso e vagliato. Stampa e televisioni ne devono informare il pubblico. Ogni assistito dovrà sapere al più presto possibile dove e come sarà vaccinato. Tutto deve essere pronto e rodato, molto prima dell’inizio delle vaccinazioni. Il Governo deve essere consapevole, e dichiararlo, che questo è il D-day e come allora non esiste alternativa alla vittoria.
di Pietro Di Muccio de Quattro