Il divorzio di settembre

lunedì 20 luglio 2020


Ma esiste un piano nazionale per accogliere e mettere in sicurezza i migranti che sbarcano sulle nostre coste contagiati dal coronavirus africano? La speranza, ovviamente, è che ci sia. E non potrebbe essere altrimenti vista la drammaticità della situazione. Ma di un piano del genere nessuno parla. La ragione è che siamo entrati nella campagna elettorale per le Regionali e ammettere che l’immigrazione clandestina introduce nel Paese non solo gravi rischi sanitari ma anche focolai di tensione sociale difficilmente controllabili potrebbe diventare il volano di una marcia trionfale dell’opposizione anche nelle regioni tradizionalmente occupate dalla sinistra.

Il silenzio, però, non sembra essere una buona tattica elettorale. Perché se il Governo minimizza e finge di ignorare il problema, il tam-tam dei social network rimbomba e si diffonde sulla rete alimentando ogni genere di paura e preoccupazione facilmente eliminabili con comportamenti diversi. Questo passaggio dalla politica degli annunci roboanti alla politica dei silenzi imbarazzati non è una questione di semplice comunicazione, giusta o sbagliata che sia. Per l’opinione pubblica è la dimostrazione che di questo Esecutivo non ci si può più fidare. E prelude ad un inevitabile divorzio a settembre.


di Arturo Diaconale