Se il Compagno Maduro ha in mente di distruggerci

martedì 16 giugno 2020


Questa storia del finanziamento ad opera di Nicolás Maduro al Movimento Cinque Stelle mi incuriosisce, ma non mi scandalizza. Delle elargizioni di Mosca al Pci e di Washington alla Dc e ad altri, sapevamo già. È normale che, in periodo di Guerra fredda (e anche dopo), le potenze sostenessero i loro interessi con generose contribuzioni ai partiti ideologicamente contigui. Negare la rilevanza di interessi politici ed economici sarebbe un atto di imperdonabile ingenuità. Pensare, poi, che a questa regola aurea si sottraesse il Movimento Cinque Stelle sarebbe sciocco. La politica è (anche) questo. Certo, prendere i soldi dal compagno Maduro fa un po’ sorridere.

Ricordo che nell’aprile 2015, il giorno in cui Barack Obama e Raúl Castro (il fratello di Fidel) si strinsero la mano, io ero a Panama. C’era – ovviamente – anche Maduro, unico capo di Stato americano alloggiato nella città storica, oggi ricovero di artisti e pochi altri. Il compagno Maduro aveva rifiutato l’ospitalità dei modernissimi alberghi della City e si era accasato con i (?) poveri. Un buon comunista, Maduro. Lo guardavo con simpatia: lui, al cospetto di Obama, Castro e degli altri; lui, che controllava un Paese produttore di greggio. Non dico che mi piacesse, ma non mi sembrava peggiore di altri leader centro o sudamericani.

E, invece, guarda dove va a cadere, questo comunista del XXI secolo, che (sembra) finanzia il M5s, credendo di contribuire alla lotta imperitura del proletariato. Ora, delle due l’una: o non capisce nulla di politica (il che mi sembra improbabile), o ha in mente di distruggere l’Italia nel modo più sottile ed insidioso, facendo il possibile perché cada in mani sprovvedute. Buona la seconda, secondo me. In questo caso, il Venezuela è nostro nemico, anche se non confina con noi.


di Mauro Anetrini