Le difese ad oltranza del Governo Conte

martedì 16 giugno 2020


Nella vicenda del presunto finanziamento di 3,5 milioni di euro al Movimento Cinque Stelle da parte di Chávez e Maduro non è in discussione la presunzione d’innocenza, che deve valere sempre e comunque e, paradossalmente, anche e soprattutto quando le accuse di operazioni illegali riguardano qualcuno di cui non si condividono le idee politiche. Non si può essere garantisti con gli “amici” e giustizialisti con gli avversari, anche se quest’ultimi non hanno mai esitato ad applicare la regola che agli amici si tende la mano mentre con i nemici si applica “la legge”.

Ma la presunzione d’innocenza che deve valere per Gianroberto Casaleggio ed i suoi seguaci non può essere confusa con la necessità di impedire che lo scandalo dei finanziamenti illeciti possa provocare la possibile caduta del Governo di Giuseppe Conte, minato al suo interno dalle divisioni del partito di maggioranza relativo, cioè il M5S, e dalle polemiche seguite alle rivelazioni del quotidiano spagnolo Abc.

Non stupisce che in nome della sopravvivenza del Governo imposta dalla esigenza di evitare un vuoto politico nel momento della ripartenza dopo la pandemia ci si appigli alla presunzione d’innocenza ed al sospetto che le forze oscure della reazione in agguato (come avrebbe detto Giovanni Guareschi) stiano tramando per mandare all’aria l’unico governo europeo che non nasconde le proprie simpatie per il regime chavista del dittatore venezuelano Maduro.

Ma, proprio perché il garantismo non può essere confuso con l’innocentismo aprioristico, come da sempre sostengono i giustizialisti ma anche i garantisti più obiettivi, è indispensabile che la questione venga affrontata al più presto non solo con un’inchiesta giudiziaria seria ed approfondita ma anche in una chiave politica che chiami in causa la linea che il Governo Conte porta vanti sul terreno internazionale e che sembra sempre e comunque indirizzata verso le aperture più sbandierate, la simpatia ed il sostegno alle dittature che si definiscono rivoluzionarie e progressiste e sono di fatto antioccidentali.

Il problema, allora, non è se Casaleggio abbia ricevuto o meno i 3 milioni e mezzo di dollari per far partire il Movimento Cinque Stelle, ma se oggi il Governo italiano sia sostenuto da tutte le sue componenti nell’orientamento antioccidentale che lo vede più vicino al Venezuela di Maduro piuttosto che agli altri Paesi sudamericani e più amico e solidale con il regime comunista cinese invece che con chi si batte ad Hong Kong in difesa della propria libertà e del regime komeinista iraniano che continua a minacciare la distruzione dello Stato d’Israele. L’orientamento antioccidentale dei grillini è noto e non stupisce. Ciò che va verificato è se questo orientamento venga condiviso anche dal Partito Democratico di Nicola Zingaretti e da Italia Viva di Matteo Renzi.

Se poi il Governo cade non è un grande dramma visto il sostanziale fallimento degli Stati generali. Morto un Governo se ne fa un altro. E se non fosse possibile si va avanti con le elezioni politiche generali. Questa è la regola di fondo di una democrazia seria, anche nel caso di minaccia di ripresa della pandemia. Che non può essere, come la presunzione d’innocenza, l’ultima linea di difesa ad oltranza del Governo Conte!


di Arturo Diaconale