Papa Francesco: il virus? non è cosa nostra

giovedì 23 aprile 2020


La Chiesa Cattolica, quella che oggi è necessario precisare di Papa Francesco, è rimasta tagliata fuori dal furoreggiare del virus e delle discussioni e polemiche relative. Anzi, si dovrebbe dire, è voluta restarne fuori, se ne è “lavata le mani” come ci invita a fare la Protezione Civile.

Una volta le epidemie erano considerate il segno che il Padreterno era incazzato con gli uomini e i loro peccati. E dagli uomini, quelli almeno che professavano il Cattolicesimo, si levavano implorazioni di perdono e chiedevano al Padreterno la revoca di quella terribile sanzione. Implorare di essere tenuti fuori dalle epidemie era una delle più frequenti richieste della massa dei fedeli “a peste, fame, et bello, libera nos Domine”. Riti, magari processioni come quella ricordata dalla “Storia della Colonna Infame” che prolungò la pestilenza di Milano, erano usuali ed usuali i danni che ne ricavavano i fedeli. Processioni, pellegrinaggi, riti e novene stavolta non ci sono stati malgrado il carattere dell’epidemia anch’esso universale come il Cattolicesimo. Non ci sono stati nemmeno pellegrinaggi e particolari implorazioni a Padre Pio che, mi pare, sia oggetto di culto da parte di tutti i rami e “partiti” della Chiesa Cattolica.

Da Papa Francesco non abbiamo avuto neppure, in questa occasione, quelle esortazioni accorate all’esercizio di virtù che non sono propriamente religiose. La pazienza, la perseveranza, la speranza che costituivano l’oggetto delle sue prediche domenicali dalla finestra del palazzo Apostolico a San Pietro, il Papa, dicevamo, se ne è lavato le mani, non ha dato speranze inutili di ottenere fine o riduzione della pestilenza e, è bene notarlo, nessuno gliene ha fatto carico, neanche che io sappia, il partito dei tradizionalisti cattolici.

C’è poi stata la vera e propria gaffe del whisky promosso a vera acqua benedetta. La gente non pare che si dolga di questa mancanza delle intercessioni papali presso il Padreterno per essere liberata dal virus, anche quelli che in grandi folle accorrevano la domenica a sentire la parola del Papa ed anche quelli, che mi dicono accorrono alla tomba di Padre Pio a chiedere i miracoli e l’impossibile. Il Cattolicesimo è dunque già sull’orlo della sua estinzione? Non sta certo a me emettere giudizi e previsioni di questo genere. Che il Papa non ci si sia messo di mezzo è per me soltanto un dato di sollievo. Così ritengo pure che questo scritto, che una volta sarebbe stato ritenuto decisamente blasfemo, non dispiacerà del tutto, se ne avranno occasione di leggerlo, ad Arcivescovi e Cardinali. La gente, lo ripeto, non si fa meraviglia anche di ciò per uscirne dalla disgrazia del virus e da quelle delle misure contro di essa approntate dal Governo in tutto confida fuorché in miracoli ottenuti con i riti religiosi.

Si tratta oggi di far fronte ad una cosa seria.


di Mauro Mellini