Il mattone della famiglia

lunedì 30 marzo 2020


Una delle sciocchezze che più vanno ripetute in questo periodo di crisi da coronavirus è che il Sistema sanitario nazionale è risultato inadeguato a fronteggiare con efficacia l’offensiva della pandemia perché disastrato da politiche dirette per anni ed anni a privilegiare il settore privato della sanità rispetto a quello pubblico.

Se questa sciocchezza fosse vera non si capisce perché il governo non abbia deciso di appoggiarsi sui privati resi solidi da qualche decennio di aiuti e sostegni realizzati a scapito degli ospedali di proprietà dello Stato e gestiti dalle Regioni. La quasi totalità del peso del coronavirus è stato scaricato sulla sanità pubblica con il risultato di mettere in drammatica evidenza le carenze provocate da anni ed anni di politica sanitaria ispirata al rigore e fondata sulla convinzione che mai in Italia si sarebbe dovuta affrontare una situazione d’emergenza come quella attuale.

Sarebbe stato tanto complicato procedere alla mobilitazione di cliniche e strutture private, dotandole ovviamente delle risorse adeguate, invece che ignorarle per meglio lamentarsi degli errori commessi in passato e sottolineare la differenza tra i governanti odierni e quelli di ieri? In realtà, per un governo che non ha esitato a mettere in quarantena l’intera popolazione nazionale, non sarebbe stato affatto difficile coinvolgere le strutture private. Invece, forse per non scoprire che avrebbero potuto reagire meglio delle altre, si è scelta una strada diversa che però sempre sui privati è finita col gravare. Quella che invece di puntare sulle cliniche ha puntato sulle famiglie. Che senza poter contare sul supporto dei medici di base, ormai da tempo abbandonati a se stessi e trasformati in fabbrica di ricette, si sono dovute fare carico della parte più difficile della battaglia contro il coronavirus. Quella dell’accertamento della malattia e di un ricovero casalingo preferito di gran lunga al ricovero ospedaliero considerato il modo migliore per contrarre definitivamente il virus e rischiare la morte.

Ancora una volta, dunque, la famiglia si è rivelata il mattone più solido della intera società nazionale. Il giorno in cui si potesse rilanciare e rifondare il Sistema sanitario sarebbe opportuno partire da questo mattone. Senza il quale l’edificio crolla!


di Arturo Diaconale