Le eccellenze di Pulcinella

mercoledì 5 febbraio 2020


In un Paese nel quale il dibattito politico è ridotto ad un confuso guazzabuglio propagandistico, era inevitabile che si scatenasse una corsa sfrenata a mettere il cappello sulla vicenda del Coronavirus.

In tal senso alcuni esponenti della maggioranza, con in testa Nicola Zingaretti e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno chiamato a raccolta le grancasse dell’informazione di area per raccontare una gigantesca frottola ad uso e consumo dei gonzi. In breve si è inscenato il classico teatrino autocelebrativo, con tanto di tarantella, per raccontare al popolo in estasi quest’ultima impresa compiuta da uno dei tanti, presunti presidi di eccellenza che operano nella patria di Pulcinella. Al grido “siamo stati i primi al mondo ad isolare il coronavirus”, poi corretto con un più modesto “primi in Europa”, si è prodotto un vero e proprio delirio collettivo il quale, analizzando alcuni dati certi, non troverebbe alcun riscontro.

Lo stesso Zingaretti, onde rimarcare il suo ruolo di presidente della Regione Lazio, non appena venuto in possesso della notizia si è intestato il merito di ciò, pubblicando quanto segue su Facebook: “Lo Spallanzani di Roma isola il virus del #coronavirus: primi in Europa. Grazie alla ricerca e alla sanità del Lazio”.

Anche Speranza ha utilizzato la stessa enfasi durante la conferenza stampa convocata a caldo il 2 febbraio, dichiarando, tra le altre cose, che “l’aver isolato il virus significa molte opportunità di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa si può fare per bloccare la diffusione. Sarà messo a disposizione di tutta la comunità internazionale. Ora sarà più facile trattarlo”.

Ed a un tale florilegio di elogi sperticati circa le meraviglie scientifiche che prosperano sotto l’ala protettiva dell’attuale Governo non poteva certo far mancare il suo contributo il premier Giuseppe Conte, rimarcando sui social che quanto realizzato allo Spallanzani ci rende “orgogliosi del nostro Servizio sanitario nazionale, tra i migliori a livello mondiale”.

Dopodiché giunse inesorabile il cosiddetto fact checking, ovvero l’italianissima verifica dei fatti. Si scopre infatti che il medesimo virus era già stato isolato dai cinesi oltre 20 giorni prima, ovvero il 12 gennaio, e che l’Istituto Pasteur di Parigi, senza rivendicare alcun primato, ci era già riuscito il 29 gennaio, condividendo su una piattaforma internazionale i suoi risultati. Ed a quanto pare ancor prima Giappone ed Australia avevano seguito a ruota i cinesi, isolando il temuto agente patogeno. Ma tutto questo, nell’ambito di una collettività sempre molto distratta e sempre incline a guardarsi l’ombelico immaginando che le sorti del mondo, in questo caso sanitarie, si organizzino intorno alle nostre cosiddette eccellenze, importa ben poco.

Se Zingaretti, Speranza e Conte dicono che siamo i migliori, con tanto di avallo da parte della grande stampa, dobbiamo pur crederci. Tuttavia per prudenza, dopo l’elmetto, io consiglio di indossare anche una bella mascherina anti-propaganda tossica. Il rischio è sempre molto alto ascoltando i soloni della politica italiana.


di Claudio Romiti