martedì 7 gennaio 2020
Quando non sai che cosa dire e la tua zucca è vuota, non c’è nulla di meglio che evocare il senso di responsabilità, la moderazione, nel generale interesse per la pace.
Poi, quando sparano al Bataclan o assaltano un giornale satirico, si mette una bella bandierina col nastrino a lutto. Coscienza a posto. Tutto sistemato per i prossimi 3 giorni (così tanto dura il lutto on-line).
Io non condivido acriticamente le azioni di Donald Trump, ma so da che parte stare. Sto con Israele, anche.
Quello di Qassem Soleimani è un omicidio illegale? Un atto di terrorismo di Stato? Un omicidio? Un atto di guerra?
Lo è. Anche i morti di Parigi, di Nizza, quelli dei mercatini di Natale (li abbiamo dimenticati?), gli ebrei francesi sono vittime. Incolpevoli. Civili inermi. Ragazzi di 16 anni.
Chi si illudeva che sarebbe andata così per sempre sbagliava. Prima o poi, il vento cambia.
Penso che occorra chiarirsi sul significato della parola pace. E, per molti, anche sul concetto di dignità.
di Mauro Anetrini