lunedì 12 agosto 2019
Andiamo al sodo, vogliono sequestrare le cabine elettorali per impedire che si voti adesso e che vinca il centrodestra guidato da Matteo Salvini, che nei sondaggi è straripante, punto.
Cari amici, non date retta alle bugie che circolano per giustificare l’ipocrisia dei cattocomunisti, dei grillini e del mondo di sinistra che li sostiene a spada tratta, sulla necessità di ritardare il voto. La storia ci insegna quanto questo mondo se ne sia infischiato dei rischi, della volontà popolare, dei pericoli incombenti sul Paese, pur di raggiungere gli scopi e le attese.
Basterebbe pensare al Governo Dini, quello del ribaltone voluto da Scalfaro, oppure al Governo Monti voluto da Napolitano, due casi che gridano vendetta al cospetto della sovranità popolare, dei risultati delle urne, dei traumi sociali legati al ribaltamento delle maggioranze.
Quando vollero cacciare Silvio Berlusconi, lo spread anziché un pericolo divenne lo strumento preferito, come nel ’94 quando la parola spread nemmeno si conosceva, scelsero gli avvisi di garanzia.
Insomma, allora come ora, pur di impedire un nuovo voto, se ne fregarono del rischio di esporre il Paese a un cambio traumatico di governo, del pericolo di sgretolare l’affidabilità internazionale in termini di stabilità, della possibilità di aprire varchi alla speculazione che sguazza nella confusione.
Per non parlare del menefreghismo verso i cittadini che scelgono una coalizione e se la vedono scippata dal ribaltone, una vergogna che deve finire.
Insomma, i cattocomunisti con la scusa della Costituzione e della ricerca di una maggioranza parlamentare, spacciata per obbligo anziché opzione, hanno fatto uso e abuso delle scelte elettorali. La Carta infatti non obbliga nessuno a mettere insieme il diavolo e la croce, ma indica una procedura eventuale prima dello scioglimento, una possibilità insomma e non una imposizione. Eppure questa opzione, quando si è voluto impedire che con un voto democratico il popolo scegliesse da chi essere governato, è stata utilizzata con la scusa di salvare il Paese dalla rovina, col risultato di scippare la volontà costituita e cambiare le casacche durante la partita.
Dai ribaltoni l’Italia è uscita sempre a pezzi, ha pagato conti salatissimi all’Europa, ai mercati, al debito sovrano, al potere contrattuale nazionale; nel 2011 lo spread è aumentato solo per cacciare Berlusconi, non perché i fondamentali fossero finiti nei burroni. I costi di allora sugli interessi al servizio del debito furono provocati per metterci paura, per spingerci a subire senza fiatare un ribaltamento parlamentare, per imbrogliarci insomma, qualcuno decise a tavolino buggerandosi della volontà del popolino.
Ecco perché oggi fanno lo stesso, farneticano su Weimar, dei pericoli per l’economia, di tempi stretti per la finanziaria, eppure con Monti arrivammo ad un governo alla fine di novembre, né più né meno di quello che succederebbe adesso se votassimo a ottobre, come mai?
Ve lo diciamo noi come mai quel giullare di Beppe Grillo per l’ennesima volta si rimangia la parola, perché Matteo Renzi fa lo stesso, Giuseppe Conte uguale, il Pd pure e Luigi Di Maio a ruota, perché tutti insieme sotto un’unica regia vogliono offendere la democrazia, impedirci di votare perché il centrodestra farebbe il pieno e la gran parte di loro finirebbe a spasso. Vogliono impedire che vincano Salvini e Meloni, cercheranno di farlo in ogni modo, ecco perché chiudiamo con un appello a tutto il popolo che non è di sinistra, a tutti quelli che amano la democrazia.
Parliamo agli elettori, agli amministratori di centrodestra, sindaci, governatori, quelli che guidano gran parte del Paese, fatevi sentire ovunque e chiedete elezioni subito, affinché vinca la democrazia. La libertà di votare non può essere una fobia, meno che mai succube della sinistra e dell’ipocrisia.
di Alfredo Mosca