L’incivilità giuridica dei forcaioli a 5 Stelle

venerdì 2 agosto 2019


Al di là di qualunque valutazione politica del momento, la proposta di sospendere la prescrizione dei processi penali dopo il primo grado di giudizio, portata avanti a spada tratta dai forcaioli del Movimento 5 Stelle, rappresenta una schifezza giuridica allo stato puro. Una sorta di regressione ad uno stadio arcaico di un sistema giudiziario il quale, tra i tanti problemi che lo affliggono, già da tempo subisce due gravi virus, tali da minarne i fondamenti più solidi: l’uso politico della giustizia e la contaminazione mediatica dei processi finiti sotto i riflettori dell’informazione.

Ed ora, grazie alla testardaggine dell’attuale Guardasigilli, il pentastellato Alfonso Bonafede, di professione avvocato, si vorrebbe aggiungere un ben poco edificante “fine processo mai”.

In tal modo, dal momento che in Italia i tre gradi di giudizio sono previsti anche nei confronti di chi sia stato assolto in prima istanza, se passasse l’ennesima follia manettara dei grillini, si metterebbe nelle mani di chi amministra la giustizia uno strumento di pressione, per non dire altro, spaventoso. Uno strumento in stile Santa Inquisizione in grado di alterare profondamente i già fragili equilibri esistenti fra i tre poteri fondamentali dello Stato e creando presso la comune cittadinanza la percezione di vivere in un regime orwelliano.

In questo senso, bene ha fatto la Lega di Matteo Salvini a bloccare una riforma che ci riporterebbe indietro di parecchi secoli, quando il diritto veniva usato come un’arma letale da parte dei potenti di turno. Ma non basta. La questione in oggetto dimostra in modo ancora più evidente che non è possibile governare un Paese dell’Occidente avanzato insieme a codesti neo-giacobini che lo vorrebbero trasformare in una landa desolata in cui domina incontrastata la presunzione di colpevolezza. Perché di questo si tratta. Nel momento in cui ci si dovesse beffare di una delle più elementari garanzie a beneficio dei cittadini sottoposti al processo penale, interpretando per pure ragioni di consenso le più incivili pulsioni giustizialiste presenti nella società, ci ritroveremmo tutti ad essere di fatto in libertà provvisoria. E questo a causa degli onesti scappati di casa a 5 Stelle e di chi li continua a sostenere in Parlamento.


di Claudio Romiti