venerdì 12 luglio 2019
Proviamo a vedere le cose come se non si trattasse di Matteo Salvini, ma di un quidam de populo:
1) Siamo sicuri che il nastro divulgato sia originale?
2) Siamo sicuri che non sia manipolato?
3) Siamo sicuri che le voci appartengano proprio alle persone di cui si è fatto il nome?
4) Siamo sicuri che non si tratti di una intercettazione illegale?
5) Siamo sicuri che si parli di soldi?
6) Siamo sicuri di come il nastro è stato custodito?
7) Ci fidiamo di chi lo ha custodito?
Potrei continuare. Vero è che non sappiamo niente. La cosa più grave è che molti avvocati - sempre pronti a invocare garanzie sacrosante anche per le contravvenzioni punite con la sola ammenda - qui dimenticano ciò che dovrebbero sapere.
Questo è il vero dramma di questo Paese: siamo garantisti a corrente alternata (Se a qualcuno venisse in mente di dire che sono schierato, faccia pure. La sostanza, però, non cambia).
di Mauro Anetrini