lunedì 10 settembre 2018
Pubblichiamo l’intervento della Capogruppo di F.I. alla Camera Mariastella Gelmini, apparso sull’edizione cartacea de “il Tempo” lo scorso 9 settembre 2018 in risposta al manifesto-proposta scritto dal direttore de “L’Opinione”, Arturo Diaconale.
Caro Direttore,
ho letto con attenzione l’intervento di Arturo Diaconale, che stimo, pubblicato ieri su “Il Tempo”. In quella riflessione Diaconale invitava Forza Italia a non esercitare un ruolo di opposizione pregiudiziale al governo giallo-verde, votando quei provvedimenti ritenuti necessari al Paese e a prescindere dall'essere in maggioranza meno.
Vorrei dire a Diaconale e ai lettori che questo è esattamente quello che vorrebbe fare e farà FI. Senza chiedere in cambio poltrone, strapuntini o contropartite. Perché siamo all'opposizione del Governo, non del Paese, tanto meno della Lega che sta conducendo anche battaglie condivisibili sul fronte dell’immigrazione.
C’è però un piccolo particolare che non può essere sfuggito all'acutezza politica di Diaconale: e cioè che la politica – oltre che di annunci – vive anche di realtà e concretezza che, nel caso specifico, si traducono in atti parlamentari, visto che ancora il Parlamento c’è (nonostante Grillo), in leggi, decreti, mozioni. Ebbene dal mio punto di osservazione posso garantire a Diaconale che siamo pronti a sostenere (in Parlamento) quei provvedimenti che vanno nel solco del programma e della storia del centrodestra. Peccato che fino ad ora non se ne siano visti o se ne siano visti pochissimi.
Cosa avremmo dovuto votare? In questi cento giorni di vita, il governo Conte ha fatto poco o nulla. Un decreto per dare 12 motovedette alla Libia? Sì, e infatti lo abbiamo votato. Il cosiddetto decreto dignità – che da liberale qual è – non credo abbia l’appoggio neppure di Diaconale? Il milleproroghe (che non è un banale intervento di ordinari rinvii ma contiene la norma sui vaccini e quella sul rinvio della riforma delle intercettazioni)?
Né penso che ci si possa riferire alle norme del cosiddetto “spazzacorrotti”. Diaconale riterrebbe forse nel solco di una tradizione liberale e garantista il Daspo a vita per i presunti corrotti e la linea manettara dei 5 Stelle? Non credo. E infatti non lo faremo, convinti come siamo che la lotta alla corruzione parta prima di tutto dalla sburocratizzazione e dalla semplificazione della normativa.
Detto questo lo ribadisco: siamo pronti ad appoggiare domani quei punti che sono nel nostro programma: una vera flat tax, la legittima difesa, il piano per la natalità e gli aiuti alle famiglie, l’aumento delle pensioni minime, i soldi per le forze dell’ordine. Noi siamo pronti e siamo d’accordo con Diaconale.
Tranne che su un punto: il governo è in carica da 100 giorni e il centrodestra non è morto, tanto meno Forza Italia. È vero che ci sono collocazioni innaturali e che siamo divisi al centro ma allineati in periferia strappando altri comuni a quel che resta della sinistra. Ed è quello il modello da imitare e, per parte nostra, continueremo a seguirlo. Se ricomincerà a farlo la Lega, torneremo presto, insieme, al governo del Paese.
di Mariastella Gelmini