mercoledì 21 marzo 2018
Fino ad ora tutti hanno scommesso sulla scomposizione del centrodestra e sull’interesse di Matteo Salvini di approfittare dello scavalcamento elettorale nei confronti di Forza Italia per accelerare al massimo il processo di conquista e annessione del partito di Silvio Berlusconi. Ma quanto si va delineando nella vicenda delle presidenze dei due rami del Parlamento lascia pensare che questa scommessa possa essere persa. E che la scomposizione del centrodestra, elemento indispensabile per tornare alle urne il più presto possibile e dare al leader leghista la possibilità di fagocitare Forza Italia e assoggettare al suo volere l’intera area del centrodestra, sia destinata a diventare un progetto rinviato a data da destinarsi.
Se questa ipotesi dovesse verificarsi arrivando a un accordo che assicuri ai forzisti lo scranno più alto del Senato e ai grillini quello di Montecitorio, lo scenario fondato sulla scomposizione del centrodestra e proiettato verso le elezioni anticipate a ottobre verrebbe completamente ribaltato. E la conferma dell’unità del centrodestra diventerebbe l’unico e solido fattore di stabilizzazione dell’intera legislatura trasformando Salvini nel solo personaggio del nuovo quadro politico in grado di assicurare un governo al Paese.
L’unità confermata della coalizione fondata sull’alleanza tra Salvini, Berlusconi e la Meloni, infatti, sarebbe l’indicazione più solida che giungerebbe al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni che inizieranno la prossima settimana. Il capo dello Stato prenderebbe atto della compattezza dello schieramento uscito dalle elezioni con il maggior numero di consensi e non potrebbe non dare a Matteo Salvini, leader riconosciuto del centrodestra, l’incarico di formare il nuovo Governo.
Questa eventualità sarebbe la più corretta non solo sul piano della prassi costituzionale, ma anche della concretezza politica. Solo Salvini, infatti, forte della solidità del proprio schieramento, potrebbe avere la possibilità di trovare in Parlamento i consensi necessari per formare il Governo e dare sicurezza alla legislatura. E le elezioni anticipate per fagocitare Forza Italia? Da rinviare ad altri tempi, per non fare la fine di Gianfranco Fini!
di Arturo Diaconale