giovedì 18 gennaio 2018
Senza alcuna piaggeria, ritengo di condividere appieno le preoccupazioni del nostro direttore espresse in merito al Movimento 5 Stelle. Un anomalo partito, nato per iniziativa di un comico e di un imprenditore ad esso associato, che manifesta forme inaccettabili di intolleranza democratica. Un non-partito il quale, come giustamente rileva Arturo Diaconale, porta avanti le sue mirabolanti sciocchezze programmatiche sostenuto da una inquietante struttura leninista.
In particolare i grillini, dando la stura ai peggiori risentimenti presenti nella società italiana, quando esprimono le loro fasulle verità rivelate sembrano voler emulare i rivoluzionari francesi che, proclamatisi Assemblea Nazionale, pronunciarono il 20 giugno 1789 il celebre Giuramento della Pallacorda. Fatte le debite proporzioni storiche, la similitudine con questi lontani eventi sta nel fatto che i pentastellati, al pari dei membri francesi del cosiddetto Terzo Stato, ritengono non di rappresentare la volontà di una parte del popolo, così come accade in tutte le democrazie evolute, bensì quella dell’intera nazione. Agli antipodi di una visione laica e liberale della politica, la quale per sua stessa natura tende a porre limiti e contrappesi al medesimo potere politico, gli adepti di Beppe Grillo si comportano come i membri di una setta integralista di stampo rivoluzionario.
Autoproclamatisi come una sorta di avanguardia proletaria post litteram, sulla base di una opaca selezione avvenuta su una piattaforma on-line, i sacerdoti della religione grillina - definiti portavoce proprio per rimarcare la loro affinità genetica con i comuni cittadini afflitti dalla “aristocrazia” dei partiti tradizionali - esternano le loro fantasiose proposte e prese di posizione col piglio di chi ritiene fermamente di essere in contatto con l’essere supremo della volontà popolare. Da qui ne consegue da parte di questa gente, ritenendosi gli unici depositari degli interessi generali, il rifiuto viscerale a misurarsi sul piano dialettico con qualunque altra formazione politica.
Tutto ciò, soprattutto in considerazione dei colossali problemi che questo disgraziato Paese è chiamato ad affrontare, francamente fa venire i brividi.
di Claudio Romiti