giovedì 10 novembre 2016
Dopo la Brexit, Donald Trump. E ora la storia non finisce, come vorrebbero gli stolti catastrofisti che hanno cercato di fermare il primo ed il secondo evento con campagne di feroce criminalizzazione. Più semplicemente, la storia cambia. Ed il cambiamento avviene nel segno della democrazia. Quella fondata sulla sovranità del popolo e non delle caste.
La vittoria di Trump, così come la Brexit, è infatti la sconfitta della degenerazione della democrazia del popolo in oligarchia dei privilegiati. La doppia svolta è partita dal Paese del mondo occidentale che è stato la culla della democrazia moderna e da quello che negli ultimi duecento anni ne è stato il baluardo. Ora è destinata a propagarsi, come una scossa tellurica ondulatoria, in tutto il Vecchio Continente provocando progressivamente il crollo o, comunque, l’oscillazione rovinosa di tutti quei sistemi politici dove la volontà popolare viene sistematicamente coartata dalle vecchie caste dell’oligarchia politica ed economica legate dall’esigenza di perpetuare all’infinito i propri privilegi e da quella cultura politicamente corretta che si è trasformata in una sorta di terza internazionale della sinistra democrats.
“È la democrazia, bellezza! E tu non ci puoi fare niente!”. Mai come in questa occasione la vecchia frase di Humphrey Bogart appare attuale. Con una innovazione. Che a subirla è proprio quel mondo dei mass media da cui avrebbe dovuto essere espressa in nome della concezione della stampa cane da guardia della democrazia. La vittoria di Trump, così come la Brexit, è la sconfitta della stampa al servizio delle caste economiche e politiche. È questa stampa, che ha tradito il suo ruolo e si è trasformata in braccio armato delle oligarchie, ad uscire vergognosamente sconfitta dalle presidenziali americane. La criminalizzazione del candidato repubblicano, così come della scelta della Gran Bretagna di uscire dall’Unione europea, compiuta da questi media ottusi ed asserviti non ha convinto una opinione pubblica che nel votare per Trump e per la Brexit ha votato anche e soprattutto contro l’informazione scorretta ed autoreferenziale.
Non ci vuole grande fantasia nel prevedere che questa svolta americana produrrà una serie di contraccolpi anche nel nostro Paese. E che il principale riguarderà Matteo Renzi, così tanto impegnato nel ricercare in maniera anche grossolana e provinciale le benedizioni di Obama e della Clinton per se stesso e per il proprio governo. Il quattro dicembre si avvicina. Dopo la Brexit e la vittoria di Trump è il momento che anche gli italiani dicano “No” alle oligarchie ed alle caste in nome della sovranità del popolo!
di Arturo Diaconale