Gli strafalcioni di Renzi e Boschi

martedì 19 luglio 2016


Tra i tanti anticorpi scatenati dal virus “Renzoschi” dobbiamo annoverare l’editoria sul “Perché No”. Moltissimi libri ed opuscoli, e volantini, vengono pubblicati e diffusi contro la riforma costituzionale. Una benefica pioggia di informazioni sui cento motivi che impongono di respingere il “disegno deformatore” dei due governanti imposti da Napolitano e avallati da un Parlamento giuridicamente illegittimo.

Fresco di stampa, venduto anche nelle edicole, è l’ultimo volume di Marco Travaglio che, con Silvia Truzzi, ha scritto il libro intitolato, appunto, “Perché No”, con l’eloquente sottotitolo “Tutto quello che bisogna sapere sul Referenzum d’autunno contro la schiforma Boschi-Verdini”. Il libro è chiaro, facile da leggere, efficace. Riporta, tra l’altro, il testo vigente della Costituzione a fronte del testo modificato dalla riforma: un documento, questo, indispensabile a chi voglia formarsi il giudizio con la propria testa perché mette fisicamente a confronto, una per una, le disposizioni in vigore e le disposizioni come modificate. Questo documento, ricavabile pure dal sito della Camera, dimostra, a chiunque abbia un minimo di cervello e sia animato da buona fede, che tanto l’ispirazione quanto la redazione delle nuove norme costituzionali sono sbagliate e contraddittorie con le premesse.

In sintesi, le disposizioni del “Renzoschi” sono inaccettabili nella forma e nella sostanza. Ho pensato dall’inizio che il signor Renzi e la signorina Boschi non fossero dei pressappochisti del costituzionalismo, anche se le esperienze di vita e professionali dicevano il contrario. Ho dato credito a lorsignori, come ogni cittadino dovrebbe al suo Governo. Ma, a cose fatte, confesso di aver concesso un’apertura avventata, né più né meno, come la Banca Etruria ai clienti inaffidabili. Me lo conferma proprio il rosario di dichiarazioni di Renzi e Boschi riportate con meticolosa precisione dal libro suddetto. Sono dichiarazioni stupefacenti, frutto di crassa ignoranza oppure di luciferina improntitudine.

Mi spiego con un esempio clamoroso. Il 22 maggio 2016, nel programma “In mezz’ora” su Rai Tre, la signorina Boschi afferma, come riportano Travaglio e Truzzi: “(Nel Regno Unito) c’è un sistema che attribuisce un premio di maggioranza senza che ci sia una soglia minima”. Ascoltare dalla bocca della ministra delle riforme istituzionali una frase del genere, che contiene più errori che parole, lascia senza parole. Lo strafalcione è così enorme che le spiegazioni possono essere tre: ignoranza, confusione, bugia. In tutt’e tre i casi, cascano le braccia. A tanta ministra un primo ministro e un capo di Stato hanno affidato la modifica della Costituzione! Di frasi dello stesso tenore il libro è sorprendentemente strapieno. Alcune fanno più ridere che piangere, come quella che “sono 70 anni che stiamo aspettando la fine del bicameralismo paritario”, un bicameralismo entrato in vigore il primo gennaio 1948! Ma il signor Renzi si dimostra degno emulo della signorina Boschi dove afferma: “La riforma costituzionale non tocca la forma di governo”. Infatti, la stravolge, istituendo un primo ministro insediato da una minoranza elettorale il quale tiene in pugno la Camera che ha plasmato nominando la maggioranza parlamentare. In conclusione, questi due riformatori dobbiamo giudicarli in base a ciò che hanno detto e dicono. Non siamo noi i malpensanti.


di Pietro Di Muccio de Quattro