Sbarchi d’immigrati: ricomincia la festa

venerdì 1 aprile 2016


Nelle ultime 36 ore sono sbarcati in Italia 4mila immigrati, raccolti nel Canale di Sicilia dalle navi della Marina Militare e della Guardia Costiera.

Siamo all’inizio di un fenomeno destinato ad intensificarsi con l’arrivo della buona stagione. Le stime dicono che centinaia di migliaia di clandestini attendono sulle coste libiche di invadere il territorio italiano. Il Governo tace: la verità annoia. Sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi, ma non siamo ancora preparati al cambio di atteggiamento dei nostri partner europei. Se fino allo scorso anno si poteva sperare che gli immigrati, desiderosi di raggiungere le mete più ambite del nord dell’Europa, si limitassero solo a transitare per il nostro Paese, dopo la decisione largamente maggioritaria di ripristinare i confini interni all’Unione, l’Italia sarà trasformata in un gigantesco campo d’accoglienza.

Tutto il flusso in arrivo dall’Africa sub-Sahariana sarà fermato dal tappo messo dai Paesi confinanti intorno all’arco alpino. Dalla Francia alla Svizzera, alla Slovenia passando per l’Austria, sono già schierati i gendarmi per impedire indebiti travasi d’umanità indesiderata. Gli utili idioti del buonismo nostrano sbraitano sostenendo che l’Europa questo non lo può fare, non può lasciarsi soli. Ma di fatto è ciò che sta facendo, usando quel tanto di buon senso che non guasta quando si devono tutelare gli interessi delle comunità rappresentate. Soltanto gli italiani del multiculturalismo militante e del mito della società aperta si vantano di aver catturato la luna nel pozzo. Essi dicono, con tracotante spocchia, che l’Italia non può chiudere le frontiere come gli altri Paesi perché i suoi confini galleggiano sulle acque e il mare, per definizione, da Sant’Agostino in poi, non è contenibile. È una colossale fesseria, ma noi siamo abituati a campare nutrendoci delle idiozie propalate dalla cultura egemone post- marxista e cattolica-massimalista. Anche il mare può essere chiuso. Basterebbe che le unità navali, oggi adibite al soccorso, ricevessero l’ordine di riportare i naufraghi sulle coste libiche, invece di facilitargli lo sbarco in Italia.

Opporsi al flusso dei barconi in navigazione sparando è una stupidità, e una barbarie, intercettarli, curare i feriti, assistere le donne e i bambini e riportarli indietro è un atto di buon senso. Quanti altri tenterebbero la sorte e i propri risparmi se sapessero di essere respinti dalla Marina italiana? Se sono in tanti a praticare la pista libica è perché sono mossi dalla granitica convinzione che in Italia si entra senza problemi. Ora però devono sapere che entrano e ci restano, visto che altrove non ce li vogliono. Magari potranno sistemarsi nei paesini semi abbandonati della catena appenninica. Come è accaduto a Riace, in Calabria. Lì, il sindaco Mimmo Lucano ha realizzato un piano di ripopolamento del centro antico cittadino attraverso l’immissione massiva di 6mila immigrati. L’idea è talmente piaciuta a certa intellighenzia occidentale, che la Rivista “Fortune” ha inserito Mimmo Lucano, unico italiano, nella classifica dei 50 uomini più influenti della terra. Complimenti! Siamo oltre la logica dell’integrazione: siamo alla sostituzione etnica. Italiani! Perché affannarsi a fare figli, ci pensano gli immigrati a riempire le culle.

Siamo al ridicolo, alla barzelletta. La ricordate quella che raccontava Gino Bramieri del tale che era così pigro che aveva sposato una donna incinta? Noi ci siamo quasi. Il fatto poi che ci siano 4 milioni di nostri concittadini che vivono in povertà, che non hanno un tetto sotto cui ripararsi e non trovano chi, pubblico o privato, glielo dia è solo un elemento di dettaglio che non disturba i piani del manovratore che sta a Palazzo Chigi. Ma che razza d’Italia ci sta apparecchiando questo sciagurato?


di Cristofaro Sola