Sui mutui fregatura servita agli italiani

venerdì 4 marzo 2016


Non si sono spenti i fuochi della battaglia parlamentare sulle Unioni Civili, che si apre per il governo un nuovo fronte di guerra. Che non è quello libico: almeno non ancora. L’altro giorno la VI Commissione Finanze della Camera dei deputati avrebbe dovuto affrontare la discussione sull’approvazione del Decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria 2014/17/UE “in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali”. La legge prevede, nel caso in cui il debitore non paghi alcune delle rate pattuite, il trasferimento immediato alla banca creditrice dell’immobile dato in garanzia.

Si tratta dell’ennesimo regalo fatto alle banche, come se non ne avessero avuti abbastanza. Sottrarre la procedura di espropriazione alla competenza del giudice dell’esecuzione, per affidarla direttamente al creditore, pone il debitore nell’impossibilità di fare valere, all’interno del contenzioso giudiziario, le proprie ragioni. Non si può dire che si tratti di un abominio, ma certamente è un provvedimento sbagliato, presentato in un momento assai poco opportuno. Sorge il sospetto che questo governo sia un po’ troppo al servizio delle lobby finanziarie e di quei gruppi di pressione molto attivi nel business delle aste giudiziarie.

Un vecchio adagio, attribuito a Johann Wolfgang Goethe, recita: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. E Matteo Renzi di frequentazioni interessate ne ha più d’una. Vi sono quelle note con i fidati collaboratori, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, i cui rispettivi genitori hanno molto a che fare con le banche. Vi è poi la liaison con la “new entry” Denis Verdini, anche lui esperto di finanza spericolata. Ma la più intrigante è quella con l’amico e consigliere Davide Serra. Il finanziere della City, da quando Renzi è a Palazzo Chigi, ha incrementato la sua attività speculativa in Italia. Con il Fondo “Algebris Npl Fund 1”, di cui è titolare, Serra fa business rastrellando crediti bancari in sofferenza, garantiti da beni immobiliari. Si ha l’impressione che, sotto l’ombrello della narrazione renziana, una combriccola così pittorescamente assortita le stia provando tutte per fare bene a se stessa, ma a danno degli italiani.

La questione della casa, per la maggioranza dei nostri concittadini, resta un punto molto delicato. Non è giusto introdurre nel nostro ordinamento meccanismi semplificati di garanzia del credito che appartengono ad altre culture e a sistemi sociali diversissimi dal nostro, soprattutto in assenza delle tutele altrove previste per il debitore inadempiente. Intanto il disegno di legge, che si sperava di far passare alla chetichella, ha avuto un immediato stop grazie alla bagarre scatenata dai parlamentari Cinque Stelle. Sarà anche stata sguaiata la loro protesta, ma hanno colpito nel segno. Peccato che il centrodestra non sia stato altrettanto sollecito a comprendere ciò che la maggioranza si preparava a fare contro gli italiani, lasciando ai grillini il merito della reazione rapida. L’esame del provvedimento è stato rinviato alla prossima settimana su iniziativa del rappresentante del Governo presente in Commissione, segno che anche i “portatori d’acqua” della maggioranza erano pienamente consapevoli della porcata che si stava imbastendo. Ma la partita non è finita: è solo rimandata. C’è il tempo perché l’opposizione di centrodestra si organizzi e sollevi il caso all’attenzione dell’opinione pubblica. In un momento tanto difficile per le famiglie italiane occorre che vi sia un Governo che li aiuti a risollevarsi, non una cricca di affaristi che li prenda per il collo, magari con la scusa che “lo chiede Bruxelles”. Questo sport di fottere gli italiani, nel quale Renzi e i suoi sono dei fuoriclasse, non può più passare sotto silenzio. È il momento che l’opposizione sfidi a viso aperto il giovanotto con un beffardo: provaci ancora, Matthew.


di Cristofaro Sola