Il Governo Renzi delle banche truffaldine

mercoledì 30 dicembre 2015


Chi ha acceso un mutuo con una banca è obbligato a restituirlo nel tempo pagando gli interessi. Che molto spesso sono anche molto alti. Se la restituzione non avviene, la banca ha il diritto di rifarsi sui beni dell’inadempiente. E non c’è crisi economica che possa giustificare la mancata restituzione delle somme caricate degli interessi.

Ma che succede se una banca vende dei prodotti finanziari farlocchi ai propri clienti con la speranza di rimanere comunque in piedi e malgrado queste vendite finisce in rovina? La risposta è sotto gli occhi di tutti. Il Governo salva la banca in questione e non riconosce al risparmiatore il diritto di essere rimborsato. Basterebbe che lo stesso Governo imponesse alla banca salvata lo stesso obbligo di restituzione che è dovuto da chi ha avuto accesso al credito. Magari con modalità identiche, cioè con una restituzione a tempi medio-lunghi, per favorire la ripresa della banca salvata. Ma il Governo Renzi non ha alcuna intenzione di seguire questa strada. Si vanta di aver compiuto il salvataggio dei quattro istituti di credito che hanno venduto i prodotti finanziari quando già erano in dissesto e scarica i costi, tranne una parte marginale ed anche offensiva viste le modalità degli eventuali rimborsi parziali, sui risparmiatori.

Chi difende l’operato del Governo sostiene che la scelta è stata compiuta per difendere il sistema bancario che, se crollasse, provocherebbe danni devastanti a tutti i risparmiatori italiani. Ma questa giustificazione non convince affatto. Perché il sistema bancario non si salva mettendo in sicurezza gli istituti di credito che hanno truffato i loro clienti incentivandoli ad investire per pagare i loro dissesti. Si può salvare solo assicurando tutti i cittadini, nella stragrande maggioranza dei risparmiatori, che le mele marce del sistema vengono rimosse e che la fiducia nel sistema non è mal risposta.

Sbaglia il Governo quando si aggrappa a questa giustificazione fasulla. Perché non capisce che questa vicenda rappresenta agli occhi dell’opinione pubblica del Paese la cartina di tornasole della credibilità e dell’affidabilità di Matteo Renzi. Se la sua immagine diventa quella dell’uomo delle banche truffaldine che se ne infischia dei diritti lesi dei cittadini corre il rischio di uscire da Palazzo Chigi molto prima di quanto non possa sperare e prevedere!


di Arturo Diaconale