Alternativa politica cercasi diperatamente

giovedì 17 settembre 2015


Nel corso del talk-show “Dimartedi”, condotto da Giovanni Floris, sono stati esposti alcuni recenti sondaggi che indicano la caduta libera del premier Renzi nell’opinione degli italiani. Dopo aver toccato il 70 per cento di fiducia all’indomani delle elezioni europee dello scorso anno, lo spregiudicato politico fiorentino ha praticamente dimezzato i consensi, con uno striminzito 36 per cento. Basti pensare, a tale proposito, che sia Monti e sia Letta, nel momento di lasciare il Governo, si trovano abbondantemente sopra il 40 per cento, malgrado la propaganda a loro avversa li dipingesse quasi come reietti della società.

Ora, questi numeri confermano la fondata impressione di un presidente del Consiglio in grave crisi di consensi. Una crisi essenzialmente dovuta alle eccessive aspettative che la sua politica di annunci ha creato. Era inevitabile che dopo un anno e mezzo passato a raccontare favole, promettendo miracoli per ogni questione, la disillusione popolare ne erodesse profondamente la credibilità. Solo che allo stato attuale non esiste una solida alternativa politica in grado di contrapporsi efficacemente a Matteo Renzi. Lo stessa trasmissione di Floris ha pienamente confermato tale assunto, visto che erano presenti il leader della Lega, Matteo Salvini e la pasionaria grillina Paola Taverna, ovvero i rappresentanti delle due più consistenti forze dell’attuale opposizione. Ebbene, in estrema sintesi, non possiamo ragionevolmente pensare e sperare di cadere dalla padella alla brace, per così dire, affidando le sorti del nostro disgraziatissimo Paese a gente che porta avanti tesi ancor più inverosimili rispetto a quelle sostenute dal grande contaballe toscano. Un sistema economico e sociale distrutto dalle tasse e da un eccesso di redistribuzione non si salva certamente con l’uso di ricette che propongono – vedi reddito di cittadinanza e abrogazione tout court della legge Fornero sulle pensioni - altre vagonate di pasti gratis.

Se l’alternativa a chi ha sostanzialmente aumentato la pressione fiscale di quasi un punto percentuale nell’ultimo anno - così come risulta dai dati divulgati dallo stesso Governo in carica - è composta da gente che urla e invoca un aumento del catastrofico assistenzialismo pubblico, non dobbiamo poi stupirci che i medesimi sondaggi parlano di una crescita esponenziale dell’astensionismo. In assenza di una proposta politica ragionevole, nella titanica lotta tra illusionisti e mistificatori, il grande popolo degli invisibili, non sentendosi rappresentato da nessuno, preferisce restare a casa.


di Claudio Romiti