venerdì 26 giugno 2015
L’esito dell’incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini è scritto nei risultati delle elezioni regionali e nella riforma della legge elettorale chiamata “Italicum”. Prima del voto il tema dominante all’interno dello schieramento del centrodestra riguardava la scelta che Forza Italia avrebbe dovuto compiere tra la Lega da una parte ed Alleanza Popolare dall’altra. Con chi sarebbe dovuto andare il Cavaliere? Con Salvini o con Alfano?
Si dirà che il risultato elettorale non abbia sciolto questo dilemma. Perché il centrodestra ha vinto dove Lega, Forza Italia ed alfaniani sono riusciti a creare un fronte comune alternativo a quello della sinistra, e ha perso dove questa alleanza non è stata realizzata.
Ma più delle alchimie tra i partiti, ciò che ha più contato è stato il comportamento degli elettori. Che per un verso ha indicato come l’asse tra Forza Italia e Lega possa diventare il polo di aggregazione di tutti quegli elettori del centrodestra decisi a non passare a sinistra. E per l’altro ha reso evidente che un polo alternativo formato da Forza Italia ed Alleanza Popolare non ha alcuna possibilità di dare vita ad uno schieramento alternativo a quello di Matteo Renzi.
Berlusconi e Salvini, quindi, nel concordare di puntare a dare vita alla alternativa al Premier sia in vista delle amministrative del prossimo anno che delle future politiche, non hanno fatto altro che prendere atto della volontà degli elettori. Può essere che ci sia una parte del vecchio elettorato centrista che sostiene Alfano decisa a rifiutarsi di partecipare alla aggregazione del centrodestra alternativo a Renzi. Ma si tratta di una parte minima che non è in grado in alcun modo di portare avanti un progetto politico incentrato sull’egemonia del centro rispetto a Forza Italia ed all’elettorato leghista.
Altrettanto segnato in partenza, poi, è stato l’esito dell’incontro su come realizzare la nuova alleanza. Con quello che Berlusconi chiama un contenitore, termine che non piace a Maroni e che a Salvini fa scattare la paura di ritrovarsi dentro un nuovo Pdl destinato a far sbiadire l’identità della Lega? Giustamente i due leader hanno lasciato aperto l’interrogativo. Perché a comandare al momento è l’Italicum con premio alla lista e possibilità di ballottaggio. E si si votasse domani imporrebbe la formazione di un listone a più colori. Ma anche perché da questo momento in poi si apre la partita della modifica della legge elettorale con il ritorno al premio alla coalizione vincente. Ed è certo che questa partita non potrà non interessare, e molto, Matteo Renzi!
di Arturo Diaconale