“Mondo di mezzo”: alcuni miti da sfatare

domenica 7 dicembre 2014


Esiste un mondo di mezzo che interloquisce con il mondo dei vivi (colletti bianchi e politici) mettendolo in contatto col mondo dei morti (il malaffare) per fare cose inconfessabili. In virtù del ruolo chiave ricoperto dal mondo di mezzo, esso muove i fili, comanda, coordina, gestisce, prende appalti, fa impicci.

Lo schema è chiaramente spiegato da Massimo Carminati nella ormai famosa intercettazione che rimbalza su tutti gli organi di informazione. Questi ultimi, in ossequio alla ormai collaudata tecnica di manipolare le notizie, si producono ormai da giorni in ricostruzioni che a voler essere buoni potremmo definire parziali se non proprio animate da mala fede.

L’occasione ci sembra quindi propizia per sfatare qualche mito e precisare alcuni particolari che francamente gridano vendetta ed esigono verità. Basta anzitutto con questa storia della Mafia Capitale che porta alla pista nera tanto cara al dietrologismo italico amante dell’intrigo neofascista: risulta evidente che, oltre a Carminati, il sodalizio fosse diretto anche da Buzzi , uomo di ultra sinistra proveniente per giunta dal mondo delle cooperative e del sociale. E risulta inoltre che sul libro paga ci fossero tutti (qualcuno dice che ci fossero anche soldi destinati a Rifondazione ma anche contatti con Marino). Però il mostro sbattuto in prima pagina è Gianni Alemanno. Per carità, saranno gli inquirenti a verificare se l’ex Sindaco ha responsabilità penali. Sicuramente ha grandissime colpe di tipo politico difficilmente perdonabili.

Alemanno, insieme alla vecchia classe dirigente della destra ha il grosso demerito di aver sputtanato un patrimonio elettorale oltre che ideale. Non contento del pasticciaccio, ha pensato bene di far perdere definitivamente la faccia ad un intero mondo, permettendo che la “casa dei padri” fosse frequentata da gentaccia, disonesti e trafficoni nominati in ruoli apicali. Proprio quella casa dei padri che aveva fatto dell’onestà e della trasparenza una ragione di vita arrivando ad affermare, per dirla con Almirante, che se uno è un ladro deve andare in galera mentre i ladri, se di destra, devono avere l’ergastolo.

Colpe politiche a parte, Alemanno non è l’unico ad aver perso la faccia, perché il coinvolgimento del Partito Democratico non è di secondo piano tanto quanto quello dell’associazionismo “de sinistra”. Altra cosa che emerge con chiarezza è che quello italiano non è un popolo di buoni o di accoglienti. Lo dicono anche Buzzi e Carminati: si guadagna più con i disgraziati che col traffico di droga. Questo diceva un rappresentante del cosiddetto terzo settore e questo era il traffico che si faceva anche con l’appoggio di un’area culturale che si riempie la bocca con la parola accoglienza, che ciancia di migranti e che mobilita i cittadini contro il razzismo.

Già i cittadini, i finti scandalizzati che sapevano (o almeno sospettavano) tutto, che vedevano orde di migranti organizzati ai seggi delle primarie, che vedevano gli alberghi pieni di rom ospitati a spese della collettività, che notavano l’attivismo di certe cooperative sociali e che nonostante ciò continuano a sostenere allineati e coperti la loro fazione come dei soldatini (e magari chiedevano pure il piacerino). Poi i soldatini, quando scoppia l’inchiesta fanno gli scandalizzati ed i sorpresi, creando di fatto un clima forcaiolo simile a quello di Tangentopoli.

La storia è sempre la stessa: si sbatte il mostro in prima pagina e magari, dopo dieci anni, si scopre che era una bolla di sapone e che molti nomi eccellenti, quando ormai hanno la vita rovinata, erano stati messi in mezzo per poi essere assolti con tante scuse. Ma intanto una nuova classe dirigente ha riempito il vuoto (anche negli affari sporchi) ed i giustizialisti, i quali credevano di aver messo in galera i ladri mentre molti di essi erano solo poveri cristi, restano contenti e coglionati. E’ successo negli anni novanta e succederà anche adesso. Solo i porporati, così “sensibili” al mondo dell’accoglienza, resteranno estranei ad ogni indagine così come avviene non di rado per intercessione dello Spirito Santo.

Ma intanto il mostro è ormai in prima pagina. Come se la corruzione riguardasse solo la città di Roma e come se non si sapesse che ogni mondo è paese. Ma siamo pronti a scandalizzarci ancora.


di Vito Massimano