Se l’opposizione è impresentabile

martedì 14 ottobre 2014


Se l’opposizione a Matteo Renzi è quella bolscevica della minoranza del Partito Democratico, o quella che propone la via Argentina al risanamento interpretata, con qualche sfumatura diversa, dalla Lega Nord e dal Movimento Cinque Stelle, il Premier può dormire tra due guanciali.

Di fronte ai deliri di chi immagina di dare tutto il potere ai soviet, o di chi si fa scudo di un populismo demagogico da circo equestre, l’inconsistente riformismo del Presidente del Consiglio appare assai più credibile agli occhi della maggioranza degli italiani. Ciò segnala per l’ennesima volta, al di là di qualunque altra considerazione del momento, la quasi totale mancanza nel Paese di una sensibilità liberale, soprattutto sul piano dell’economia. Altrimenti migliaia di sprovveduti, così com’è accaduto al Circo Massimo, non si farebbero incantare dalla pericolosissima proposta di uscire dall’euro, tornando ai fasti di un governo falsario. E su questo piano la Lega e i grillini si muovono quasi all’unisono con la destra populista francese, con il chiaro intento di allargare il proprio consenso sulla base di una linea politica che potremmo definire della “botte piena con moglie ubriaca”.

Infatti, se da un lato il partito di Matteo Salvini immagina di tornare alla liretta istituendo nel contempo una flat tax per tutti al 20 per cento, i grillini pensano invece di affiancare all’opzione della moneta fatta in casa il tanto decantato reddito minimo di cittadinanza; la sfumatura di cui parlavo sopra.

Ora, pur nella demenzialità dell’impostazione di fondo, esiste una sostanziale coerenza in tutto ciò. Una coerenza farlocca che la summenzionata Argentina sperimenta, fallendo di continuo e truffando regolarmente gli investitori di mezzo mondo, da decenni.

Riprendendosi la cosiddetta sovranità monetaria, ma rinunciando ovviamente a qualunque forma di stabilità dei cambi, sarebbe infatti possibile finanziare con l’emissione illimitata di carta qualunque richiesta di spesa e di taglio draconiano di tasse. In questo modo la parola “impossibile” verrebbe cancellata dal dizionario della nostra politica di Pulcinella. L’unico, piccolo inconveniente che si cela dietro la neo-liretta di questa impresentabile opposizione è legato alla difficoltà che avrebbero gli italiani a cibarsi di moneta cartacea, dato che il prevedibile valore acquisitivo della valuta nazionale sarebbe pari a quello di un soldo bucato. Poveri noi.


di Claudio Romiti