venerdì 10 gennaio 2014
Enrico Letta era convinto di aver compiuto un atto politicamente proficuo nel convocare a Palazzo Chigi i ministri Saccomanni e Carrozza e decidere di annullare la restituzione degli scatti prima dovuti e poi annullati degli insegnanti. Tanto più che Matteo Renzi lo aveva incalzato sull’argomento chiedendo esplicitamente al Governo di fare marcia indietro per non apparire come “Scherzi a parte”.
Ma per mettere una pezza all’ennesimo buco del suo Esecutivo, il Presidente del Consiglio non si è reso conto di aver provocato uno squarcio molto più ampio di quello che avrebbe voluto tappare. Il ministro dell’Economia Saccomanni, accusato di essere l’autore della nefandezza a carico degli insegnanti, categoria che quasi compattamente vota da anni per il Partito Democratico e gli altri partiti di sinistra, si è ribellato all’accusa di essere un burocrate pasticcione. E ha replicato scaricando l’accusa di ottusa incapacità sul ministero dell’Istruzione, incolpato di non aver dato indicazioni adeguate al ministero delle Finanze per evitare di tagliare 150 euro agli stipendi mensili degli insegnanti.
Chiamata in causa in maniera così diretta e pesante, il ministro Carrozza, che per prima aveva scaricato sul collega Saccomanni la responsabilità della vicenda, ha rigirato la bordata all’indirizzo dei funzionari del proprio ministero rimproverandoli di non averla informata del taglio alle buste paga dei professori. Ancora una volta, in sostanza, il Governo non solo ha compiuto un pasticcio ma ha anche aggravato la situazione con un vergognoso scarico reciproco di responsabilità pieno zeppo di gravissime conseguenze politiche.
La polemica tra Saccomanni e la Carrozza, infatti, non provoca solo inquietanti interrogativi sulla loro affidabilità personale, ma ripropone ancora una volta con forza la questione della credibilità di un Governo che proprio nel momento in cui strombazza ai quattro venti la propria intenzione di dare vita ad un grande patto di maggioranza per la tenuta e la crescita del Paese dimostra di non essere in grado neppure di gestire l’ordinaria amministrazione e di tenere sotto controllo una burocrazia ottusa e irresponsabile. Insomma, con questo Governo, come dice Renzi, stiamo proprio su “Scherzi a parte”.
di Ardiak