giovedì 27 settembre 2012
Da ieri, questa testata è la prima in Italia a portare il nome di un reato perseguibile con la galera. A conferirci questo triste primato è stata la Cassazione, confermando la condanna a 14 mesi di reclusione per diffamazione ad Alessandro Sallusti. L’ormai ex direttore de Il Giornale (ieri infatti ha rassegnato le proprie dimissioni), ha già fatto sapere di non voler chiedere una misura alternativa al carcere. «Chiedere la grazia? – ha dichiarato - La chiede chi sa di aver sbagliato e chiede perdono allo Stato. Io sono convinto di non meritare quella sentenza, quindi perché dovrei chiedere scusa di un reato che non ho commesso?». L’Italia è l’unico paese occidentale nel quale si può finire in carcere per aver espresso la propria opinione. Lo vuole un codice penale risalente al periodo fascista. Non è un caso che quest’anno il nostro paese sia al 61° posto nel mondo nella classifica di Reporter Sans Frontier sulla libertà di stampa. E il caso Sallusti difficilmente ci farà conquistare posizioni.
di Redazione