Ebrei, cattolici e doppia verità

domenica 22 luglio 2012


Un dispaccio d’agenzia recita: «(ANSA) - GAZA, 17 LUG - “A Gaza sono attivi gruppi che cercano di convincere giovani cristiani a convertirsi all’Islam. Talvolta li sequestrano, li separano dai genitori e dalle famiglie, e li minacciano”: l’accusa, scrive l’agenzia stampa palestinese Maan, è giunta a Gaza dal’Arcivescovo greco-orotodosso Alexios che ha inscenato un clamoroso sit in di fronte alla propria Chiesa».

Questi fatti non sono nuovi, semmai lo è il fatto che in Occidente vi sia dia credito. Rammentiamo che dalla guerra dei sei giorni, che vide Israele difendersi e contrattaccare gli stati confinanti arabi, quella che è sempre passata per “notizia” dal fronte mediorientale era solo l’israeliano che si difendeva, sovente purtroppo a danno delle popolazioni di cui le frange terroristiche arabe si facevano scudo.

Da un anno e mezzo, il fronte non è solo quello araboisraeliano ma unicamente arabo, anzi musulmano. La famosa ed interminabile primavera ha fatto capire che ogni tanto gli arabi si ammazzano tra di loro, perché l’invasione del Kuwait da parte di Saddam era stata tramutata in guerra economica, poi “americana”; perché in Afganistan una bomba talebana in un mercato rimane solo un attentato terroristico. Quanti bambini sono morti, affinché la Croce Rossa Internazionale dichiarasse “guerra civile” la rivolta siriana? Quante volte le politiche occidentali si sono rifiutate di valutare il numero dei morti palestinesi per mano palestinese, per la decisione di un processo sommario e l’accusa di collaborazionismo col nemico israeliano? Quanto è stato valutato che finché la prima volontà di Hamas, i despoti regnanti a Gaza sarà l’annientamento di uno Stato, non potrà esserci la pace?

Non bisognerebbe mai essere felici della morte di un essere e quando l’opinione pubblica ha bisogno di vedere il proprio sangue per rendersi conto delle ingiustizie, vuol dire che la società è seriamente malata di cecità, è radicata sull’egoismo, sui propri interessi e non riesce a guardare oltre il proprio naso. Fidatevi: persone come Ahmadinejad e come gli Hezbollah o Hamas da sempre se la prendono contro gli ebrei, ma da oggi anche contro i cristiani. Quel menefreghismo, quelle ataviche accuse che da 2000 anni l’Occidente scaglia contro le minoranze, ora sono lanciate da altri poteri forti contro il cristianesimo. Unica differenza è che dietro non ci sono i pretesti utilizzati per i pogrom, i ghetti, l’Olocausto: oggi è “solo” per razzismo che si bruciano le chiese egiziane e si massacrano gli arabi cristiani. 

Fra la Cisgiordania e Gaza c’è una striscia di terra da sempre israeliana. Questo è uno dei problemi da risolvere per la creazione di uno stato palestinese. ma ora sembra che gli stati arabi debbano essere tre, con capitali Ramallah, Gaza Muslim City, Santa Gaza.


di Alan D. Baumann