Il fisco e i martiri della tecnocrazia

domenica 1 aprile 2012


Dobbiamo alla compagnia Monti se oggi la parola "riforme" sia tra le più detestate dagli italiani. Se quelli dell'Esecutivo passassero almeno una mezz'ora al giorno tra la gente, in coda negli uffici pubblici, coglierebbero il vero spirito del Paese. E passi il non dare ascolto a partiti e sindacati, ma alla gente un governo (per quanto tecnico) dovrebbe darci retta. 

Semplificazioni ed aggiustamenti di "salva" e poi "cresci" Italia, hanno solo prodotto l'aumento delle imposte su "produzione e consumo di birra e prodotti alcolici" nonché i rincari di bolli auto, benzina, gasolio... È stato solo dimostrato che, spingendo all'estremo l'inasprimento delle accise, non si determinano incrementi d'entrate, ma solo calo dei consumi, dalla spesa alimentare fino al decremento di immatricolazioni e minor consumo di benzina. 

Il Paese è stremato. Il caso del falso evasore che s'è dato fuoco, poiché incompreso da Equitalia ed Agenzia delle Entrate, sta facendo emergere che circa 40mila italiani sarebbero "a rischio gesti d'autolesionismo" per motivi fiscali o per stress da iter burocratico. E mentre l'Abi chiude i rubinetti a famiglie e piccole imprese, gli uffici pubblici si precipitano a presentare il conto alla gente. Tra febbraio e marzo il 70% delle famiglie ha ricevuto una media tre cartelle esattoriali. L'uomo di strada ha chiesto spiegazione sulle richieste di pagamento (una media di 2.000 euro a famiglia) ed i pubblici uffici si sono trincerati nel più stretto riserbo, favorendo assembramenti dinnanzi ad esattorie, comuni, province, regioni, uffici delle entrate, Equitalia. 

Una vera e propria buriana che, secondo i dati delle forze di polizia, avrebbe già fatto innalzare di 3 o 4 punti la percentuale d'arresti per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale (tutti arresti cagionali dalla tensione alimentata negli uffici).

La gente si da fuoco e Francesco Rutelli propone di «portare in detrazione le spese per l'idraulico, del carrozziere o del meccanico per risolvere il problema dell'evasione fiscale». Così chi ignora i costi socio-politici di Lusi va a guardare quanto si spende d'idraulico e meccanico. Il Pd chiede, «a titolo sperimentale per il triennio 2012-2014», di poter portare in detrazione le spese documentate fino a 5.000 euro, sostenute per la manutenzione ordinaria delle abitazioni. Dovrebbe agevolare la spesa, la crescita, l'investimento. Nel Pd ignorano che quotidianamente negli uffici pubblici c'è chi tortura mamme e padri, nonni e nonne, meccanici e falegnami... chiedendo loro in che modo usano la Cosap, se negli ultimi 10 anni hanno cambiato tazza o lavandino, se gli infissi corrispondono all'ultima normativa europea. Ora che il governo punta alla riforma del Catasto, vanno via i vani ed arrivano i metri quadrati: ogni comune starebbe armando un esercito di cavallette pronte ad invadere la privacy domestica di tutti, indiscriminatamente. Non meravigliamoci se, dopo il martirio del falso evasore bolognese, non spunti quello dell'accertatore metrico catastale fucilato sull'uscio di casa.


di Ruggiero Capone