Il governo ha posto le basi per una crescita non drogata dalla spesa pubblica

martedì 25 novembre 2025


L’agenzia di rating internazionale Moody’s, la più feroce nei confronti della valutazione sul debito sovrano italiano, suo malgrado, ha migliorato il voto su rischio paese Italia dopo 23 anni. Il rating è passato da Baa3 a Baa2 con outlook stabile. Gli effetti positivi della promozione sui conti dello Stato si avranno a partire dalle prossime emissioni dei titoli di Stato italiani con la riduzione della spesa pubblica per interessi che il Tesoro dovrà sostenere. La riduzione delle spese per interesse per il servizio del debito pubblico libererà risorse per continuare la politica di rientro del debito e il conseguente alleggerimento del carico fiscale sulle imprese e sulle famiglie.

La stabilità politica e la prudenza del ministero dell’economia e delle finanze nel gestire le finanze pubbliche, palesano il fatto che il rating sovrano italiano assegnato da tutte le agenzie di rating, se pur migliorato, è ancora sottovalutato rispetto ad altri paesi europei. In una economia di mercato la ricchezza è prodotta dalle imprese. Il governo deve creare le condizioni per consentire alle aziende di operare in un contesto che ne esalti le loro capacità di competere nel mercato domestico e in quello internazionale.

Nelle condizioni date, ha del miracoloso il fatto che le imprese italiane siano in grado di produrre beni di una qualità tale che gli consente di battere la concorrenza nei mercati globali. Un terzo circa del Pil italiano è dato dalle esportazioni verso il resto del mondo. Nel 2024 le esportazioni in valore sono state di 623,5 miliardi di euro. Nel 2025, nonostante i dazi doganali introdotti dall’amministrazione Trump, si stima che l’export verso la Ue e verso i paesi extra Unione Europea possano raggiungere i 679 miliardi di euro. La crescita modesta del Pil italiano è essenzialmente dovuta ai bassi consumi interni e alla crisi economica della Germania. Nazione con la quale il nostro paese è economicamente strettamente collegato con particolare riguardo alla produzione di pezzi di ricambio nel settore in crisi dell’automotive.

Le ulteriori ragioni della crescita asfittica del Reddito Nazionale Lordo, che da decenni affligge il Paese, sono riconducibili a problemi endemici interni, quali:

1) Una burocrazia asfissiante che invece di collaborare con le imprese, frappone ostacoli spesso legati ad interpretazioni restrittive delle norme;

2) Una eccessiva imposizione fiscale sulle imprese e le famiglie. Carico fiscale che riduce per le imprese la capacità d’investimento e per le famiglie quella quota di reddito destinato ai consumi;

3) Controlli antecedenti, concomitanti e susseguenti da parte di una pletora di autorità che frenano le attività economiche;

4) Una giustizia lenta, costosa e farraginosa nel settore civile.

Nei poco più di tre anni di legislatura dell’esecutivo, il governo ha dovuto dare priorità al risanamento dei conti pubblici con l’obiettivo fondamentale di rientrare nei parametri fissati nel trattato di Maastricht. Il rientro, con un anno di anticipo dalla procedura di infrazione per debito eccessivo, consentirà all’Italia, nel 2026, di operare con maggiore elasticità in termini di azioni mirate alla crescita. L’azione sarà dirimente per il Paese in quanto con il 2026 verrà a cessare il traino per l’economia del Pnrr.


di Antonio Giuseppe Di Natale