lunedì 27 ottobre 2025
Per il momento il pignoramento non può avvenire senza un “titolo esecutivo”, quali decreti ingiuntivi o una sentenza. Ma al Senato è già passata la proposta per consentire in automatico il pignoramento verso chi ha debiti: anche per mancato pagamento di utenze o bollette di vario tipo. Se il provvedimento dovesse anche passare anche alla Camera, dopo la prima intimazione di pagamento da parte di un avvocato, al debitore non rimarrebbero che quaranta giorni per saldare ed evitare il pignoramento: nei quaranta giorni potrebbe anche opporsi, e resterebbe da verificare quanto l’opposizione riesca a fermare l’atto.
Ancora per pochi giorni, il creditore deve avere un titolo esecutivo per la maggior parte dei pignoramenti. Quel famoso decreto ingiuntivo diventato ormai esecutivo, o anche una sentenza o un atto notarile: dovrebbe notificarlo al debitore, ottemperando a tutto un iter di legge, quindi procedere con un atto di precetto prima di poter pignorare qualsivoglia bene mobile o immobile.
Ma nei giorni scorsi dalla Commissione Giustizia del Senato è partito il via libera ad un provvedimento (il Ddl 978) che promette di snellire il “processo di recupero e decongestione dei tribunali civili”. Il fine, secondo chi ha avanzato la proposta, sarebbe offrire maggior tutela ai creditori. Ma in tanti si domandano come si possa mettere il debitore in totale balia del creditore, eliminando la tutela del giudice, e permettendo che agguerriti studi legali (al soldo anche di multinazionali) possano distruggere la vita di onesti cittadini. Perché un giudice emette un decreto ingiuntivo solo dopo aver verificato esistenza e validità del credito. E sappiamo bene come la tutela dei tribunali abbia salvato tanta gente da azioni predatorie intentate da società telefoniche, energetiche, finanziarie, da operatori multinazionali della “tentata vendita” telefonica, da banche senza scrupoli, da multe dei consorzi di bonifica, da contravvenzioni ingiuste, da cartelle pazze emesse persino dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
La nuova legge solleva non pochi dubbi, perché verrebbe spalancata la porta di casa degli italiani agli studi legali delle multinazionali; soprattutto alcuni uffici di importanti società si servirebbero di studi legali locali già organizzati, come quelli che più di dieci anni fa abbandonavano i sinistri automobilistici per dedicarsi esclusivamente alle cause nei condomini. Questi ultimi in città come Roma e Milano hanno la mappatura totale, i dati, di tutti i condomini: soprattutto hanno rapporti consolidati con le amministrazioni condominiali, che in molti casi tartassano la gente con spese legali che superano i costi della stessa gestione condominiale.
Vale la pena ricordare che, già dalla riforma del condominio del 2012, le amministrazioni possono fare direttamente atti di pignoramento veloce nei riguardi dei morosi: quella riforma metteva fuori legge le amministrazioni condominiali fatte in economia, spesso gestite dal vicino ragioniere in pensione, ed imponeva l’entrata in gioco delle società d’amministrazione condominiale, di quei professionisti che hanno fatto tanto lievitare i costi condominiali. Con la nuova legge sui pignoramenti saremo tutti esposti alle pretese di chi costruisce un credito sulle nostre spalle, anche artatamente: l’avvocato del creditore potrà emettere un atto di intimazione di pagamento e, se entro quaranta giorni non si farà opposizione, l’atto avrà efficacia. Soprattutto il creditore potrà procedere velocemente al pignoramento dei beni. Il passo successivo di questa legge potrebbe essere includere alla prossima finanziaria, a fine 2026, i crediti di origine bancaria e quelli in mano alle agenzie di recupero.
Nessuno obietta che un pignoramento avvenga in presenza di una sentenza di condanna, o per assegni o cambiali in protesto. Ma sono aumentati negli ultimi anni i casi di gente che, ha sanato situazioni consegnando l’intera somma dovuta con bonifici o danaro contante, e poi a distanza di tempo ha subito ingiuste pretese come non avesse mai pagato. Nella maggior parte dei casi i tribunali hanno condannato queste azioni perché fatte da creditori temerari, per non dire truffaldini. Oggi la partita si riapre, e le grandi società sarebbero già pronte ad inviare lettere con presunte pretese.
Nella sola Roma ci sono più avvocati che in tutta la Francia, e l’Italia conta più avvocati di tutta l’Europa. Più d’una decina d’anni fa la maggior parte degli studi legali sopravvivevano con l’infortunistica stradale, ma le grandi compagnie d’assicurazione hanno detto basta, anche grazie al controllo informatico dei veicoli (satellitari, gps, scatole nere, telecamere). Guadagnare sugli incidenti stradali è diventata cosa difficile, e nessun perito o falso testimone si mette più a servizio dell’azzeccacarbugli. Così la maggior parte degli avvocati che dovevano sbarcare il lunario s’è man mano spostata sui condomini, che grazie alla riforma hanno permesso alle amministrazioni più spregiudicate di far lievitare le spese legali per cause interne al condominio. La gente fugge dalle spese legali, tenta di vendere casa per le troppe cause: ma i notai chiedono all’atto del rogito che venga presentata una dichiarazione condominiale che acclari non sussistano pendenze legali, e pochi condomini sono immacolati.
Il piatto piange, a Roma gli studi legali più aggressivi mandano in giro coppie di praticanti per i condomini. “Din Don!” suona il campanello. “Chi siete i Testimoni di Geova?”. “No ˗ ribattono i ragazzotti ingenui ˗ ci manda lo studio legale Tal dei Tali. Ci può dire se nel condominio ci sono problemi legali come cause? Ci può fornire il recapito dell’amministratore?”. Nella maggior parte dei casi vengono mandati via con le buone, ma il risultato non cambia; ovvero c’è uno studio legale che vuole soffiare il condominio ad altri colleghi. Ovviamente i grandi studi sono naturalmente collegati alle grandi amministrazioni: questo pizzo ai cittadini purtroppo tocca pagarlo. Perché il pignoramento è immediato (automatico) per mancato pagamento delle spese legali condominiali. Ma se passa questa legge, le procedure di pignoramento veloce si applicherebbero anche ai debiti di modesta entità: quelli che un tempo venivano impugnati davanti al giudice di pace.
Gli esperti già dicono che verranno fatti rinascere debiti sotto i cinquecento euro per vecchie bollette, multe, balzelli e utenze varie: probabilmente la gente sa d’aver già pagato, ma nel marasma di casa non riuscirà a trovare traccia dell’avvenuto pagamento, ergo o pagherà nuovamente o si vedrà pignorare i beni. Anche perché il cittadino risponde per raccomandata alla richiesta d’un credito ormai prescritto, e l’atto di risposta fa rinascere il debito (come recita una sentenza degli Ermellini) quindi cessa l’effetto prescrizionale.
Il vecchio e caro il pignoramento può avvenire solo dopo dieci giorni dopo la notifica dell’atto di precetto: ma la nuova legge promette in ogni caso esecuzione immediata ed abolizione di alcuni limiti per tutelare il debitore. Insomma, si apre una sorta di corsa all’oro per le multinazionali energetiche, telefoniche ed immobiliari.
Obiettivo? Mettere le mani su case, terreni, beni mobili ed immobili degli italiani. Ma questa velocità di pignoramento è già realtà per l’Agente della Riscossione, che può agire più rapidamente di altri in caso di mancato pagamento d’imposte. Da pochi anni l’Agenzia delle Entrate Riscossione può avviare il pignoramento dopo sessanta giorni dalla notifica dell’accertamento esecutivo, e senza inviare alcuna cartella esattoriale. L’obiettivo richiesto dai grandi gruppi è che venga scardinato il limite della prima casa, perché attualmente il pignoramento della prima casa è vietato all’Agente della Riscossione se il debito è inferiore a 120.000euro: è stato calcolato che, qualora abolito il limite, più del cinquanta per cento delle proprietà immobiliari verrebbe rapidamente pignorato.
Ma, suvvia, chi fa palle di carta con bollette e multe sono in genere i figli di papà, la gente sbadata con i soldi: troveranno un modo per pagare senza perdere casa di famiglia, auto di lusso elettrica, quadri, gioielli. Il problema sarà tutto dei vecchietti, della gente con basso reddito, probabilmente colpiti da ingiuste richieste e privi dei soldi per pagarsi una buona difesa.
di Ruggiero Capone