La sveglia suona per l’Italia

giovedì 23 ottobre 2025


È davvero difficile, sfogliando i cataloghi che gli editori mandano in libreria, imbattersi in un testo che squaderna, per mezzo di una prosa diretta e priva di fronzoli, la questione italiana per eccellenza: il pesante e crescente declino economico e civile. Pietro Senaldi e Giorgio Merli in un libro ricco di dati e riferimenti (Sveglia! Le bugie che ci impoveriscono. Le verità che ci arricchiranno, edito da Marsilio) smontano, pezzo dopo pezzo, tutti i luoghi comuni attraverso i quali viene rappresentata, e non da oggi, la crisi economica dell’Italia. Gli autori, partendo dalla constatazione che il Paese è fermo da decenni sotto il profilo della produttività, dell’innovazione e della crescita reale, giungono alla conclusione – dopo averne analizzato numeri e dinamiche – che le responsabilità principali non sono da riportare in capo a fattori esterni (che pur ci sono e vengono giustamente messi in luce) ma a una serie di narrazioni false e autoassolutorie che continuano a nascondere la realtà, ovvero la mancanza di un disegno strategico di lungo periodo da parte dell’intera classe dirigente. Ci si illude di essere in grado di superare ogni ostacolo, perché “siamo la seconda manifattura d’Europa e che tutto andrebbe per il meglio se non avessimo un elevato costo del lavoro”.

Si tratta solo di alcuni dei tanti stereotipi che vengono ripetuti a mo’ di mantra nel nostro dibattito pubblico e che, come dimostrano Senaldi e Merli, non reggono a una minima verifica con le cifre e le dinamiche internazionali. Tre grandi nuovi fattori stanno velocemente preparando il nuovo ordine politico-economico mondiale: l’Intelligenza artificiale, la transizione energetica, la competizione tecnologica. Purtroppo, l’Italia all’appuntamento con tali catene del valore si presenta del tutto impreparata. A tal proposito, la “sveglia” punta il dito verso una duplice responsabilità. Da un lato, una classe politica poco disponibile nell’attivare riforme profonde nel timore di perdere consensi nell’immediato, dall’altro, una realtà imprenditoriale attenta più alla sopravvivenza quotidiana che alla necessità di realizzare trasformazioni strutturali di lungo respiro. Gli autori non si fermano alla denuncia, ma si muovono anche sul terreno del che fare. Suggeriscono di rafforzare le filiere produttive, di scommettere con maggiore coraggio su tecnologia e formazione, di semplificare la macchina burocratica statale, nonché d’imparare ad agire a livello europeo con intelligenza strategica non perdendo mai di vista gli interessi nazionali, cosa, peraltro, che fanno da sempre Francia e Germania. Si tratta di un salto politico-culturale non di poco conto, ma da non differire ulteriormente. Anche perché, ammoniscono Senaldi e Merli: “Chi non cambia ora sarà cambiato dagli eventi. E non gli piacerà”.

(*) Sveglia!: Le bugie che ci impoveriscono, le verità che ci arricchiscono di Pietro Senaldi e Giorgio Merli, Marsilio 2025, 220 pagine, 17,10 euro


di Francesco Carella