La Manovra bollinata arriva a Palazzo Chigi

mercoledì 22 ottobre 2025


Il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per il 2026, insieme al bilancio pluriennale, ha ricevuto la “bollinaturaufficiale della Ragioneria generale dello Stato ed è stato trasmesso dal Ministero dellEconomia e delle Finanze alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La versione definitiva della Manovra sale così a 154 articoli, un numero significativamente superiore rispetto alla prima bozza – composta da 137 articoli – circolata nei giorni scorsi. Tra le novità, permane la norma sugli affitti brevi, ma con una formulazione differente rispetto alle versioni precedenti. Nella parte conclusiva del testo sono stati inoltre aggiunti i capitoli relativi agli stati di previsione dei singoli ministeri, che completano la struttura della legge. “Per quello che riguarda il disegno di legge di Bilancio, quando sarà stampato dal ramo del Parlamento che lo esaminerà, cioè il Senato, ne prenderò visione e lo studierò in tutti i suoi combinati disposti”. Così Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana, ha commentato in videocollegamento al Salone del Leasing di Milano, organizzato da Assilea, limitandosi a una valutazione prudente della Manovra. “Seguirò con grande attenzione il dibattito parlamentare di cui sono molto rispettoso”, ha aggiunto.

Intanto, all’interno della maggioranza, le posizioni sui temi più controversi restano le stesse. Sia la Lega che Forza Italia si sono espresse sui due punti che avevano generato perplessità in Consiglio dei ministri: affitti brevi e tassazione degli extraprofitti bancari. “Non ci sarà. O alla base (del testo, ndr.) o in Parlamento verrà cancellata”, ha dichiarato Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, intervenendo ad Agorà su Rai 3 in riferimento alla norma sugli affitti brevi. Diversa la posizione di Forza Italia, che in una nota ha espresso “forte contrarietà alla modifica proposta in materia di tassazione dei dividendi contenuta nell’articolo 18 del disegno di legge di Bilancio 2026. L’introduzione di una partecipazione minima del 10 per cento per poter applicare l’esclusione dalla base imponibile del dividendo percepito, non solo comporta un aumento abnorme della tassazione ma genera una doppia tassazione sugli utili con effetto negativo sugli investimenti e la competitività del nostro sistema imprenditoriale. Non si può confondere un regime – quello del dividend exemption introdotto con la riforma Ires del 2003 – volto a garantire la neutralità fiscale lungo le catene partecipative, come una agevolazione e intervenire per fare cassa. Si tratta di un grave arretramento rispetto ai principi di coerenza e stabilità del sistema tributario italiano, consolidati da oltre ventanni. Forza Italia chiede l’eliminazione di questa disposizione”. Lo ha dichiarato Maurizio Casasco, deputato e responsabile del Dipartimento economia del partito.

Sul versante parlamentare, il presidente della Commissione finanze della Camera, Marco Osnato – in quota Fratelli dItalia – ha sottolineato che il testo della Manovra “è stato firmato dai leader della coalizione”, invitando a non esasperare il confronto interno. “Non vorremo mica pensare che una parte degli affitti brevi rappresenti tutta l’economia italiana? Si troverà una soluzione. Se non si raggiunge in questa fase, sono convinto che una coalizione matura come la nostra riuscirà a farlo in altra sede”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera. “Mettiamola così, i leader del centrodestra si sono incontrati, hanno parlato a lungo e alla fine di questo percorso hanno firmato questo documento approvato dal Consiglio dei ministri. Il confronto tra gli istituti di credito e il Governo è franco, schietto e puntuale. E non si è ancora concluso”.

Alla domanda se verrà chiesto un ulteriore contributo alle banche, Osnato ha risposto: “Servono 4,5 miliardi di euro e quelli saranno”. Interpellato sul giudizio di Elsa Fornero, che ha ironizzato sull’approccio “austero” della maggioranza, il deputato replica: “Direi di no. È una legge di Bilancio che diminuisce la pressione fiscale sul ceto medio dopo che si era intervenuti in precedenza sui ceti più deboli e dopo che si era ridotto il cuneo fiscale. Alla fine riducendo l’aliquota Irpef, inserendo la flat tax sugli straordinari e il bonus mamme si ha più o meno uno stipendio in più all’anno”. Infine, sugli affitti brevi, Osnato ribadisce la volontà di trovare una mediazione: “Si troverà una soluzione che non penalizzi chi ha un mutuo su quell’immobile rispetto a chi lo fa in maniera imprenditoriale”, conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.


di Redazione